Seconda Prova Scienze Umane 2017: tema svolto - Studentville

Seconda Prova Scienze Umane 2017: tema svolto

Seconda Prova 2017 Liceo delle Scienze Umane: traccia ufficiale e tema svolto, valido per il secondo scritto della Maturità.

Seconda prova scienze umane 2017 tema svolto

Ci siamo! Il 22 giugno è arrivato e siamo riusciti ad archiviare la seconda prova dell'Esame di Stato anche per gli studenti di Scienze Umane. Sei angosciato per i risultati della Maturità 2017? Inizia con il prepararti nel modo giusto per tutte le prove ma anche per il tema svolto.

Seguite i nostri live di prima e di seconda prova della Maturità 2017:

TRACCIA SECONDA PROVA SCIENZE UMANE 2017: COSA VI ASPETTA

La Seconda Prova per scienze umane è diversa da ogni altra, perché prima di tutto si divide in due indirizzi:  quello tradizionale e quello socioeconomico. Dell’indirizzo tradizionale delle scienze umane è divisa in due parti: la traccia è infatti composta da un documento da leggere, analizzare e commentare, e da quattro quesiti (solo due in realtà saranno poi da svolgere concretamente). Nella prima parte, sarette dunque costretti a leggere attentamente un documento che sarà su una delle discipline di Scienze Umane – antropologia, sociologia, psicologia e pedagogia – e produrre un tema (tipo saggio breve) lungo minimo due colonne e massimo quattro in cui si analizza e commenta il brano facendo riferimento al programma studiato. 

Per svolgere la seconda prova di Scienze Umane saranno date 6 ore e si potrà consegnare dopo 3 ore dall'inizio, non subito quindi. È consentito solo l’uso del dizionario di italiano (il dizionario bilingue è consentito agli studenti che non sono madrelingua italiani)… e poi sarete nelle mani della vostra conoscenza. 

TEMA SECONDA PROVA SCIENZE UMANE 2017: COME STUDIARE

Il dramma è vicino e non siete sicuri di esservi preparati nel modo giusto? Questo è il momento di fare i conti con la realtà e sfruttare al massimo il tempo che avete per prepararvi al meglio per la seconda prova di scienze umane. Ripetete quindi:

  • Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e Sociologia.
  • Le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni culturali
  • Le prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali lettura e lo studio di opere e di autori significativi del passato e contemporanei
  • Le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea
  • I modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche, filosofiche e sociali, e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico-civile e pedagogico- educativo
  • I fenomeni educativi e ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell’educazione formale e non formale, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali;
  • Le principali metodologie relazionali e comunicative, comprese quelle relative alla media education

Ma soprattutto e più di tutto cercate di allenarvi sulle tracce degli anni passati anche se la prova è relativamente nuova. La redazione di Studentville vi presenta qui la traccia dell'anno scorso con la soluzione per esservi d'aiuto. 

TEMA SVOLTO SECONDA PROVA SCIENZE UMANE

Ecco di seguito il tema svolto di seconda prova 2016 di scienze umane svolto da uno dei nostri tutor.

Titolo: Le finalità dei sistemi di istruzione in Europa
Traccia: Il candidato, avvalendosi anche della lettura e dell’analisi dei documenti riportati, illustri le sue considerazioni sulla funzione e il ruolo dei sistemi scolastici in Italia e in  Europa nell’attuale contesto socio-culturale.
Svolgimento: I due testi selezionati evidenziano, ponendo l’accento su tematiche differenti, come possa essere concettualizzata l’efficacia del sistema scolastico. In prima istanza nel documento di De Mauro si evince come il sistema scolastico, e in particolare il tempo scuola, ovvero il numero di anni e ore che le persone trascorrono all’interno dell’istituzione scolastica, possa essere ritenuto di per sé condizione necessaria ma non sufficiente a determinare la qualità dei risultati raggiunti. Tale affermazione, basata su indagini che comparano diversi aspetti dell’istruzione scolastica nei vari paesi europei, appare condivisibile solo a partire da un presupposto: il livello di cultura diffusa tra la popolazione. Tale livello, misurato attraverso opportuni indicatori, è in grado di rendere conto dell’accessibilità e utilizzo di strumenti altri, quali ad esempio  biblioteche e internet, che consentono di accrescere e condividere il sapere. Nell’analisi del testo di De Mauro emerge quanto il ruolo del contesto socio-culturale appaia determinante quale possibile integrazione e potenziamento del sistema scolastico, che risulta nell’esempio proposto del popolo finlandese, ridotto nei tempi delle possibilità formali, ma arricchito nell’accesso alle possibilità informali di fruizione culturale. Nel contesto italiano, avvalendosi nuovamente dei dati delle indagini che restituiscono una situazone più amara, la scuola, e in particolare la scuola pubblica, si profilano ancora, oggi come nel dopoguerra, unico luogo di apprendimento e condivisione del sapere. Obiettivo ultimo risulta la riduzione delle disuguaglianze sociali. Disuguaglianze sociali che vengono chiamate in causa anche nel documento della Fondazione G. Agnelli, evidenziando come tale oggetto, e la condizione di discriminazione che ne deriva, fossero il fine ultimo delle indagini e comparazioni dei vari sistemi scolastici, perlomeno in una fase iniziale. Tale sistema, basato sulla valutazione degli apprendimenti degli studenti, conosce in prima istanza questo scopo, destinato poi a modificarsi e a ritornare utile essenzialmente per la valutazione dell’ampiezza di apprendimenti e competenze. Analogamente a quanto precedentemente esposto riguardo al documento di De Mauro, anche qui si evidenzia il peso relativo del tempo scolaastico e del titolo raggiunto. Nell’analisi della Fondazione Agnelli tuttavia tale affermazione risulta utile ad evidenziare che ciò che assume rilievo è quanto si è riuscito ad apprendere in funzione di come sia possibile utilizzarlo, in altre parole quale competenza si è costruita nel corso degli anni di istruzione e formazione. Le competenze infatti, risultano essenziali nella odierna società globalizzata e tecnologica e all’esigenza di competenze il sistema scolastico deve orientarsi. Dai due testi presentati si evince dunque la duplice immagine della scuola come luogo di sapere e luogo di competenza. Ne consegue che l’apprendimento debba essere incentivato e promosso nelle sue diverse modalità, integrando formazione e lavoro. In conclusione si può inoltre sostenere che la formazione e la crescita del capitale umano avvengano tramite processi educativi che si realizzano non soltanto all’interno del sistema scolastico, ma anche nell’ambiente familiare e sociale. Il documento di Europa 2020, che segue la strategia di Lisbona 2010, stabilisce quali obiettivi debbano essere raggiunti dagli Stati membri dell’Unione Europea. E’ evidente, anche in base a quanto emerge dall’analisi del testo di De Mauro, che tali obiettivi per poter essere efficaci debbano essere declinati a livello locale.

 

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