Era stato denunciato per il fatto di chiedere delle prestazioni sessuali ai propri alunni in cambio del superamento degli esami. Stiamo parlando di un docente di Procedura civile dell’Università Federico II di Napoli che è stato appena condannato, ma per falso. I giudici che hanno trattato il caso hanno infatti deciso di derubricare l’accusa di concussione sessuale ma non quella di reato di falso. Il professore sarà quindi interdetto dai pubblici uffici e dovrà dire addio all’insegnamento, che svolgeva non solo presso l’Università di Napoli, ma anche in diversi atenei sparsi sul territorio italiano.
Sesso in cambio di esami
Il professore era stato denunciato per aver chiesto a diversi studenti – tra la primavera del 2019 e gli inizi del 2020 – dei rapporti sessuali per poter superare gli esami. In base alle indagini effettuate dagli inquirenti, la prassi era la seguente. Qualche giorno prima dell’esame avveniva fra il docente e lo studente di turno una sorta di colloquio preliminare, che poteva avere sede sia all’interno dell’ateneo che al di fuori dell’Università. Ciò che ha fatto propendere i giudici a confermare il reato di falso è che gli esami, risultati formalmente svolti, in realtà non sarebbero mai avvenuti. Perlomeno non nelle aule universitarie. Tuttavia ad essere caduta è stata l’accusa di concussione sessuale. Come dichiarato dall’avvocato Claudio Botti, legale del professore,
“Le dimensioni delle indagini escono da questa sentenza profondamente ridimensionate”.
Non solo: anche la richiesta di risarcimento pari a 20mila euro formulata dall’Università Federico II, costituitasi parte civile al processo, è stata respinta dal giudice.
Professore condannato per reato di falso
Le indagini sono state dirette dai sostituti procuratori Henry John Woodcock e Francesco Raffaele. E sono state condotte dalla Guardia di Finanza. La procura di Napoli aveva chiesto per il professore 6 anni e 6 mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal gup Maria Laura Ciollaro al termine del processo con procedura abbreviata: cinque anni, sei mesi e 20 giorni è quanto invece dovrà scontare il docente. Che, tuttavia, ha incassato anche 14 assoluzioni. Oltre la cancellazione del reato di concussione, ha ottenuto la derubricazione di diverse ipotesi d’accusa in traffico d’influenza.
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