Quando si dice “fare di necessità virtù”… In un istituto comprensivo sardo, alunni e professori sono alla ricerca di vecchie palline da tennis, palline usate e che non servono più. Non, però, per impegnare i bambini nel famoso gioco nel quale vengono colpite, passando da un lato all’altro del campo, dalle classiche racchette per mano dei tennisti. In questo caso possiamo proprio parlare di riciclo creativo. A cosa servono? Ve lo spieghiamo di seguito.
Silenziare le sedie con le palline da tennis
Con il riciclo creativo delle palline da tennis si può fare molto: ad esempio, si possono usare come gioco per gli animali domestici. L’intento dell’istituto comprensivo protagonista di questa vicenda, però, è ben diverso. Siamo a Muravera, comune italiano di poco più di 5000 abitanti sito nella provincia del Sud Sardegna, facente parte della sub-regione sarda del Sarrabus. Qui, come in molte altre parti d’Italia del resto, i bilanci delle scuole pubbliche sono limitati.
Pertanto, non potendo acquistare i classici tappi in cera da mettere sotto i piedi delle sedie per rendere quelle del primo piano meno rumorose alle orecchie degli alunni (e dei prof) delle classi del piano terra, si è pensato ad una soluzione alternativa. Ed economica, praticamente a costo zero, i che non guasta. Silenziare le sedie con delle palline da tennis. L’Istituto Comprensivo di Muravera ha fatto sapere, tramite un post pubblicato su Facebook, di cercare palline da tennis usate per utilizzarle come “silenziatori per le sedie” delle aule al primo piano.
Le prime risposte all’appello
Così come si legge nello stesso post, tra i commenti figura quello di La Nuova Sardegna, il Tennis Club di Villaputzu. Che ha scritto simpaticamente che “a fornire tutte le palline necessarie affinché si salvaguardino le orecchie dei ragazzi e delle ragazze del Sarrabus” ci penseranno loro. Un bel gesto, niente da dire. Anche se questo non ha risparmiato il post dalla comparsa di commenti che mettono in luce la situazione disastrosa nella quale versa la scuola italiana.
Se qualcuno ha proposto come soluzione i feltrini, economici e meno ingombranti delle palline, qualcun altro ha evidenziato come queste ultime non siano una soluzione ottimale per via della sporcizia che tengono a raccogliere e che andrebbero poi a spargere in classe ad ogni movimento della sedia alla quale sono state applicate. Insomma, se è vero che “a mali estremi, estremi rimedi”, è vero allo stesso modo che, magari, potrebbe essere cercata una soluzione più valida.
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