Slip e accendini con il logo di una scuola superiore sono finiti in vendita sul web. Ma i genitori degli alunni, non appena appresa la notizia, hanno immediatamente protestato con la preside. Si è scoperto, quindi, come la vendita stessa fosse stata comunicata proprio dalla dirigente scolastica sul registro elettronico qualche giorno prima. La donna si è difesa dicendo che, ad essere vendute, sarebbero dovute essere delle felpe personalizzate, non certo accendini e mutande. Ma vediamo come sono andate effettivamente le cose.
Vendono slip e accendini con il logo della scuola
E’ successo che i rappresentanti della consulta dell’istituto Beltrame di Vittorio Veneto abbiano messo in vendita online alcuni prodotti con impresso sopra il logo della scuola. Ma questi prodotti sono, appunto, accendini e slip, non certo oggetti consoni a quello che presumibilmente doveva essere lo scopo della scuola. Ovvero generare fondi per l’istituto scolastico, mostrare il supporto per l’istituto scolastico e per le sue attività, promuovere il nome e l’identità della scuola, e magari, perché no, creare un senso di comunità e appartenenza tra studenti, insegnanti e genitori. Ma sono stati proprio questi ultimi a non prenderla bene. Non appena genitori e insegnanti si sono accorti dell’accaduto, hanno sollevato diverse lamentele alla dirigenza. La scelta di mettere il marchio nella scuola su delle mutande e sugli accendini – che di fatto promuovono, o comunque fanno subito pensare al fumo – è stata ritenuta di cattivo gusto da parte di questi ultimi.
La dirigente nega di aver dato l’autorizzazione
Ad aggravare la situazione sarebbe stata la pubblicizzazione della vendita da parte della dirigente scolastica, Letizia Cavallini, sul registro elettronico. La quale aveva avvisato della vendita di merchandise creato dai rappresentanti d’istituto e dalla consulta. Ma la donna si difende. Ha negato infatti di aver dato l’approvazione alla messa in vendita di quegli specifici prodotti. E sta valutando la possibilità di attribuire una nota disciplinare ai responsabili, anche perché l’episodio ha messo in cattiva luce l’istituto che rappresenta e la sua reputazione.
Il Beltrame, oltre ad essere una delle scuole più frequentate in città, è anche tra le più rinomate scuole alberghiere venete. La dirigente scolastica, a quanto si sa, aveva autorizzato l’utilizzo del logo per la creazione di alcune felpe personalizzate. Non di certo per gli oggetti che sono poi stati inseriti nell’e-commerce e che hanno giustamente sollevato numerose polemiche.
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