E’ stato raggiunto l’accordo che regolerà lo smart working per quanto riguarda le aziende private. Il protocollo, sottoscritto fra governo, sindacati e datori di lavoro, introduce nuove regole che riguardano le modalità di svolgimento, l’orario il luogo di lavoro e non solo. Vediamo cosa cambia.
Leggi: Scrivania in smart working: 5 consigli per organizzarla al meglio
Smart working, cosa cambia
Lo smart working non sarà obbligatorio per i dipendenti ma su base volontaria. Ciò significa che ogni lavoratore sottoscriverà un accordo individuale (a tempo determinato o indeterminato e con diritto di recesso per entrambe le parti). Non sono previste sanzioni né altre conseguenze per chi lo rifiuti decidendo di svolgere la propria attività lavorativa in sede. In quanto all’orario, ogni dipendente avrà la possibilità di godere di una piccola autonomia nella prestazione. Ciò non toglie che le aziende possano fissare degli obiettivi da portare a compimento in un determinato arco di tempo. Nelle intese individuali potranno comunque essere previste delle fasce orarie all’interno delle quali svolgere il lavoro assegnato. Niente straordinari in caso di smart working, non saranno previsti.
Smart working, raggiunto l'accordo per il settore privato. Sulla base delle linee guida proposte dal ministro del lavoro Andrea Orlando. Sottoscritto dalle parti sociali #ANSA https://t.co/shepOv8yPl
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) December 7, 2021
Anche in caso di lavoro agile il lavoratore potrà godere di pause e disconnessione, ovvero potrà spegnere e disconnettersi da pc e cellulare e non controllare la mail. L’accordo individuale di cui sopra regolerà anche le forme e le modalità di controllo delle prestazioni lavorative nel rispetto della privacy. Così come chi lavora in sede, anche gli smart workers potranno richiedere e usufruire di permessi orari previsti dalla legge o dai contratti collettivi (come ad esempio della legge 104). In caso di assenze legittimate da malattia, infortunio, ferie, etc) il lavoratore potrà disattivare i dispositivi elettronici leggendo le eventuali comunicazioni al rientro a pieno regime nell’attività.
Il luogo di lavoro potrà essere scelto autonomamente dal lavoratore: le uniche restrizioni riguardano il fatto che si tratti di un posto consono a garantire l’attività. Sarà l’azienda a mettere a disposizione del lavoratore i dispositivi idonei. Sempre a suo carico saranno le attività di manutenzione e sostituzione degli strumenti, la cui proprietà resta in ogni caso a capo dell’azienda. Infine, saranno previsti percorsi formativi che interessano tutti i soggetti in forza all’azienda per rendere più chiaro il funzionamento del lavoro agile.
Leggi anche: Smart working: cosa non può mancare in casa