Le storie più belle sono quelle di rivincita, in cui la determinazione e il coraggio permettono di raggiungere un traguardo che prima sembrava irraggiungibile. Una di queste storie viene dall’Abruzzo.
Siamo a Ortucchio (Aquila). Matteo ha 24 anni ed è sordo da quando di anni ne aveva solo 3, a causa di una sospetta meningite. Il ragazzo abruzzese è il protagonista della nostra storia: proprio in questi giorni è riuscito a portare a termine un’impresa incredibile, laureandosi in Legge presso l’Università di Teramo.
Dopo la discussione, la madre è subito corsa ad abbracciarlo facendogli dono della corona d’alloro. Lui le dice qualcosa sorridendo. I due si guardano negli occhi, orgogliosi ed emozionati. Attorno, lo scroscio degli applausi.
«Oggi è un giorno speciale,» ha esordito la madre in un post pubblicato sui social, «il giorno della vittoria, il giorno della rivincita, il giorno della dimostrazione che tutto è possibile, che non esiste limite, anche se oggettivo, che possa ostacolare e bloccare il raggiungimento di un obiettivo, e che obiettivo!».
Un post toccante e motivante, che ha raggiunto molte persone, ottenendo oltre 500 commenti. Continua: «Ho avuto ragione a credere in te, a credere nelle tue immense potenzialità, a credere nella tua caparbietà, nella tua cocciutaggine, nella tua intelligenza. Ho avuto tanti problemi nel far capire che bisognava guardare la luna, non il dito, che bisognava evidenziare le potenzialità e attuare strategie per il raggiungimento di “obiettivi normali”, non minimi».
Ma in questo post è presente anche una visione più ampia. Gli sforzi di Matteo e di sua madre devono essere un esempio, un simbolo che può portare al cambiamento: «Volevo che i mezzi che lo Stato offre per questi ragazzi venissero convogliati per sopperire a quelle difficoltà oggettive che si hanno per fare lo stesso programma scolastico della classe, altro che obiettivi minimi! Anche se era difficile, infatti mio figlio era indietro, indietro, indietro, non era impossibile. Io ci ho creduto».
“Grazie anche a chi mi ha deriso”
Matteo ha perso l’udito all’età di 3 anni. Da allora, viene da sé, la strada è sempre stata in salita, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione e l’acquisizione del linguaggio. Ma nonostante questo non si è perso d’animo. Con il sostegno costante della famiglia è riuscito ad apprendere come articolare correttamente le sillabe e a mettersi in gioco. Ora che ha discusso la sua tesi, laureandosi in Legge, può finalmente dire di esserci in tutto e per tutto riuscito.
Le molte difficoltà incontrate lungo il cammino sono servite anche da stimolo per fare di più. È Matteo stesso a dircelo nei ringraziamenti: «Un sentito grazie va a me stesso per tutti i sacrifici svolti per arrivare a questo traguardo importante, ma anche a chi mi ha deriso e ostacolato, compresi i rappresentanti delle istituzioni, perché il vostro denigrarmi mi ha dato la possibilità e la capacità di trasformare la rabbia in opportunità di coraggio, prima ai miei genitori e poi a me, e tutto ciò mi ha permesso di raggiungere obiettivi assolutamente eccellenti».
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