La questione relativa alle purtroppo numerose e sanguinarie sparatorie che continuano ad avere luogo nelle scuole degli Stati Uniti sta sfuggendo di mano. Anche per via del fatto che il tema del possesso delle armi da fuoco negli Stati Uniti è da molto tempo ormai controverso e dibattuto, con posizioni molto diverse sulla questione della regolamentazione e del controllo delle stesse. Se molti sostengono il diritto costituzionale di possederle e portarle, altri chiedono una adeguata normativa volta a proteggere la sicurezza pubblica. Ma, nel frattempo, il numero dei morti continua a salire.
Sparatorie nelle scuole Usa, troppe giovani vittime
Secondo le ultime stime, ogni anno sono più di 30.000 le persone che, negli Usa, perdono la vita a causa delle armi da fuoco. Facendo una rapida media, si parla di una trentina di vittime al giorno. E, di queste, la maggior parte ha un’età compresa tra 18 e 35 anni. Tante sono le possibili misure che si potrebbero adottare per ridurre questi drammatici dati: ad esempio l’introduzione di controlli sui precedenti penali dei potenziali acquirenti, la regolamentazione delle vendite online, l’adozione di norme più rigide per la detenzione e la sicurezza delle stesse. Ma la situazione che si respira attualmente negli Stati Uniti, ed in particolare nelle scuole, non è affatto rosea. A confermarlo è un’insegnante italiana di scuola materna nella contea di Baltimora, nel Maryland, che in un’intervista rilasciata a Fanpage ha chiarito alcuni punti.
Gli insegnanti si licenziano per paura
La situazione descritta da Francesca della Ragione – questo il suo nome – è sicuramente preoccupante, e riflette la realtà di molte scuole negli Stati Uniti, dove si sta registrando una vera e propria fuga degli insegnanti. La loro carenza è causata dai numerosi licenziamenti, che hanno visto docenti abbandonare il loro ruolo sia per i problemi di salute pubblica causati dalla pandemia che per la paura derivante dall’attuale organizzazione del sistema educativo. La diffusione delle armi negli Stati Uniti rappresenta una preoccupazione per molti genitori e insegnanti, che vedono la scuola come un luogo non sicuro per i propri figli.
Secondo Francesca, nessuno sta ascoltando gli appelli lanciati da questi ultimi, preoccupati che i loro figli possano non tornare a casa da scuola un giorno o l’altro. Comprendere quanto sta accadendo dalla prospettiva italiana è estremamente difficile in quanto nella nostra penisola non si corre questo rischio, ma in America gli insegnanti e gli educatori sono esausti e totalmente impreparati a gestire emergenze di una tale portata. E chiedono a gran voce un aiuto.
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