Stipendi dei docenti italiani: -4% in sette anni, sono tra i più bassi dell'area Ocse - Studentville

Stipendi dei docenti italiani: -4% in sette anni, sono tra i più bassi dell'area Ocse

L’ultimo rapporto dell’Ocse svela dati sorprendenti e preoccupanti. Oltre alla diminuzione degli stipendi, lancia l’allarme sull’età media della classe docente e sulla disparità di genere nell'insegnamento.
Stipendi dei docenti italiani: -4% in sette anni, sono tra i più bassi dell'area Ocse

La crisi economica che ha investito l’Italia negli ultimi sette anni ha avuto un impatto significativo anche sulla retribuzione dei docenti italiani. Secondo il rapporto “Education at a Glance 2023” dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) presentato nei giorni scorsi al Ministero dell’Istruzione, infatti, gli stipendi degli insegnanti italiani della scuola secondaria superiore a indirizzo liceale sono diminuiti del 4% nel periodo compreso tra il 2015 e il 2022, confermando una tendenza al ribasso che li colloca tra i più bassi nell’area Ocse. Ma questo non è l’unico dato sorprendente emerso dal rapporto.

Gli stipendi bassi non allettano i giovani

Il rapporto dall’Ocse evidenzia come, nel periodo preso in considerazione, gli stipendi degli insegnanti della scuola secondaria superiore a indirizzo liceale, in possesso della qualifica più diffusa e con 15 anni di esperienza alle spalle, siano diminuiti in termini reali in circa la metà di tutti i Paesi dell’Ocse. In Italia la diminuzione si attesta al 4%., un dato che riduce significativamente l’attrattività della professione per i nuovi candidati.

L’invecchiamento della classe docente italiana

L’altro dato allarmante emerso dal rapporto riguarda l’età media dei docenti italiani. In Italia, il 61% degli insegnanti dei percorsi di istruzione secondaria superiore a indirizzo liceale ha un’età pari o superiore a 50 anni, rispetto alla media dell’Ocse del 39%. La situazione è simile anche nei percorsi a indirizzo professionale, dove il 59% degli insegnanti ha un’età pari o superiore a 50 anni, contro il 43% di media nell’area dell’Ocse. Una tendenza che, assieme alla scarsa attrattività della professione a causa della riduzione degli stipendi, può avere un impatto negativo sulle dinamiche dell’istruzione italiana e sulla qualità dell’insegnamento.

Le disparità di genere nell’insegnamento

“Education at a Glance 2023” mette in evidenza anche una significativa disparità di genere tra i docenti italiani. Nell’istruzione pre-primaria, solo l’1% del personale docente è di sesso maschile, mentre nell’istruzione terziaria oltre il 60% del personale è costituito da uomini.

“Classi pollaio” in Italia?

Il rapporto dell’Ocse presenta anche una notizia positiva riguardo la presenza di “classi pollaio” nel sistema scolastico italiano. In media, nei Paesi dell’Ocse, si contano 14 studenti per ogni membro del personale docente dei percorsi di istruzione secondaria superiore a indirizzo liceale e 15 studenti per membro del personale docente dei percorsi di istruzione secondaria superiore a indirizzo tecnico-professionale; in Italia ci sono solo 11 studenti per docente nei percorsi di istruzione secondaria superiore a indirizzo liceale, un numero che quindi smentisce la presenza di classi sovraffollate nelle scuole italiane.

L’investimento nell’istruzione in Italia

Il punto critico resta sempre lo scarso investimento. Nel 2020, i Paesi dell’Ocse hanno destinato in media il 5,1% del loro PIL all’istruzione, mentre in Italia la quota corrisponde solo al 4,2%. Un investimento decisamente inferiore che potrebbe rappresentare un serio problema in vista delle numerose sfide da affrontare, tra cui proprio il calo degli stipendi e l’età media della classe docente.

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