Las Vegas, chi è l’attentatore che ha compiuto la strage
È la peggiore strage da armi da fuoco nella storia degli Stati Uniti quella avvenuta il 2 ottobre a Las Vegas, Nevada. Più di 50 morti e 500 feriti il bilancio della follia di un uomo di 64 anni, Stephen Paddock, che ha sparato sulla folla presente ad un festival di musica country, il Route 91 Harvest Festival, che vede una altissima partecipazione di appassionati tra le strade della città americana. Gli spari sono arrivati dall’alto, partiti dal 32esimo piano del Mandaly Bay Hotel e a sparare è stato un uomo che veniva considerato normale, un pensionato americano che aveva fatto fortuna nel settore immobiliare. Scopriamo qualcosa in più sull’attentatore.
Per approfondire:
Attentato a Las Vegas: la storia di Stephen Paddock
Paddock aveva premeditato l’attacco folle, lo dimostrano le 23 armi da fuoco, tra le quali due fucili sistemati su treppiedi alla finestra e le centinaia di munizioni che sono state ritrovate nella sua camera d’albergo, dove l’uomo era da tre giorni. La polizia ha inoltre trovato nitrato d’ammonio, una sostanza chimica che serve per preparare esplosivo e in casa di Paddock altre 19 armi da fuoco, migliaia di munizioni ed esplosivi. Un quadro a dir poco sconvolgente che fa credere che la strage fosse pianificata nei dettagli. Anche se ieri sera l’Isis ha rivendicato l’attentato, l’Fbi comunica che al momento, ad indagini in corso, non sono chiari, e potrebbero persino essere inesistenti, i collegamenti tra il pensionato e il terrorismo.
Attentato a Las Vegas: chi era l’attentatore
Più che legato ad una cella terroristica, l’uomo sembra “lupo solitario”, che da solo ha organizzato l’attacco, ha sparato sulla folla e quando la polizia stava arrivando, si è tolto la vita. Finora, quello che sappiamo su Paddock è che era un pensionato di 64 anni ( è il più anziano attentatore della storia americana) che viveva a Mesquite, cittadina di circa 18mila abitanti al confine tra Nevada e Arizona in una zona di lusso, ed era senza precedenti penali. La sua vita sembrava normalissima e l’uomo appariva inserito all’interno della sua comunità: viveva con la sua fidanzata, la 62enne Marilou Danley. Non era un esperto di armi, ma aveva sia la licenza di caccia e di pesca e quella di pilota. Possedeva anche due velivoli privati. Da poco si era convertito all’islam, con un nuovo nome, Samir Al-Hajib, ma per ora non c’è alcuna indicazione che riveli un legame del’attentatore di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale. Si indaga, quindi, sul movente della strage.
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