In Umbria, più precisamente in una scuola di Terni, un ragazzo ha fatto irruzione armato con una pistola da softair, destando paura e panico ai presenti. La notizia è stata riportata da Umbria ON, un quotidiano online della zona. Lo scellerato gesto ha spaventato sia tutti gli insegnanti in servizio durante la mattina del 31 ottobre 2023, sia tutto il personale ATA. Lo studente ha minacciato il personale scolastico, creando disagi e spavento anche ai ragazzi.
Il preside, accortosi di ciò che stava accadendo e supportato dagli insegnanti, ha immediatamente contattato le Forze dell’Ordine del luogo, invitandole ad intervenire al più presto per fermare le intenzioni del ragazzo.
L’arma utilizzata dal giovane aggressore era molto simile a quelle utilizzate con equipaggiamento militare vero e proprio, ovvero senza la presenza del “pallino rosso”, che rappresenta una sicurezza, ma che è anche l’elemento fondamentale per riconoscere subito se il dispositivo sia finto oppure no.
Fortunatamente, l’immediato intervento dei Carabinieri ha smorzato qualsiasi intenzione bellicosa dell’alunno, riuscendo così a risolvere la situazione. Gli ufficiali, infatti, hanno prontamente sequestrato l’arma, confermando in seguito che si trattasse di una comune pistola softair, perciò non mortale.
Successivamente, sono stati contattati i genitori dell’alunno con l’intento di metterli al corrente del minaccioso gesto compiuto dal figlio. Lo studente è stato denunciato alla Procura, presso il Tribunale Minorile di Perugia. L’alunno è stato, infine, accusato per detenzione di armi improprie e minacce in luogo pubblico, creando una situazione ingiustificata di panico vero il personale ATA e i docenti.
Un possibile “scherzo” pericoloso?
Nessuno conosce ancora il reale motivo scatenante che ha portato il giovane studente ad agire in modo minaccioso all’interno di un contesto scolastico. Probabilmente, la sua potrebbe essere stata una semplice “bravata”, oppure un gesto emulativo. L’effetto ottenuto è stato, però, un grande spavento per tutti i docenti e i bidelli, i quali hanno deciso di invitare il dirigente scolastico ad avvisare l’Arma dei Carabinieri. Oppure, un’altra motivazione potrebbe essere stata una premeditazione, senza però avere conferme certe, soprattutto dalle testimonianze. Questa terza ipotesi parrebbe la meno probabile, poiché sembrerebbe che il ragazzo abbia agito da solo e in autonomia, senza l’ausilio di complici.
Purtroppo non è la prima volta che uno studente si presenti a scuola con un equipaggiamento militare, sebbene fittizio, con l’unico intento di spaventare, sia i ragazzi, sia il personale scolastico. Questo spiacevole episodio dovrebbe, in parte, far riflettere su una situazione che ultimamente sembra essere fuori controllo, come dimostrano diversi altri eventi simili, riportati dalla stampa locale in diverse regioni.