Studente passa brillantemente lo scritto, ma viene bocciato all’orale: aveva utilizzato Photomat - Studentville

Studente passa brillantemente lo scritto, ma viene bocciato all’orale: aveva utilizzato Photomat

Sembra che sempre più studenti usino Photomat durante gli esami. La denuncia parte dal canale TikTok di un docente, che ha scoperto un suo allievo barare grazie alle differenze di voto tra la prova scritta e l’orale.
Studente passa brillantemente lo scritto, ma viene bocciato all’orale: aveva utilizzato Photomat

Negli ultimi giorni il docente di Analisi Lorenzo Pianelli sta facendo il boom di visualizzazioni su TikTok grazie a un video “denuncia” in cui smaschera l’uso dell’app mobile Photomat durante gli esami di matematica. L’app era già stata oggetto di discussione nelle università perché sembra sia diventata di tendenza nei test, dove sempre più studenti la utilizzano senza alcuna remora.

La storia raccontata su TikTok

La storia che ha attirato l’attenzione vede protagonista uno studente che, dopo aver superato la prova scritta dell’esame con un nel 30, è stato convocato per l’orale durante il quale ha praticamente fatto scena muta. La disparità dei risultati ottenuti ha portato a scoprire l’inganno: lo studente aveva superato lo scritto solo grazie all’utilizzo di Photomat. Il professore coinvolto ha quindi deciso di portare la questione all’attenzione del grande pubblico attraverso un video su TikTok in cui ha esposto il caso dell’esame truccato, sottolineando la grave violazione dell’integrità accademica.

Nel video il docente racconta l’esperienza vissuta in prima persona: “Ho fatto arrivare all’orale un ragazzo che aveva preso 30 allo scritto con delle competenze a detta mia meravigliose proprio perché aveva risolto il tema in maniera impeccabile”. I dubbi, però, arrivano già con le prime domande: “Nel momento in cui inizio a fargli delle domande e gli chiedo di fare delle semplici considerazioni dandogli anche i presupposti per farle, mi rendo conto che lui non sa fare assolutamente nulla”. Per non saltare a conclusioni affrettate, il giovane docente decide di dargli un’altra possibilità: “Prendo allora il tema di esame che avevo consegnato quel giorno, non a lui ma alla fila opposta, dove le cose cambiavano veramente di una epsilon, e quello che faccio è chiedergli di risolverlo”. Lo studente, però, ancora una volta dimostra di non avere la più pallida idea di come procedere: “Mi rendo conto, lì, che non sapeva assolutamente dove mettere le mani”. Il video si conclude poi con alcune previsioni sulle conseguenze per lo studente truffaldino: “So benissimo che lui non si laureerà mai in questa università, soprattutto mentre fa questo corso con me”.

Conseguenze per lo studente

Oltre alle non troppo velate minacce del docente, lo studente potrebbe anche andare incontro a pensanti azioni disciplinari, soprattutto per cercare di disincentivare l’utilizzo di questa app per barare durante i test.

La sfida all’integrità accademica

L’episodio portato all’attenzione da Lorenzo Pianelli mette in evidenza la sfida all’integrità accademica che si trovano ad affrontare le università moderne. Le nuove tecnologie come Photomat rendono sempre più difficile prevenire le frodi negli esami, dimostrando la necessità e l’importanza di promuovere la correttezza e la lealtà tra gli studenti ben prima che arrivino all’università.

Cos’è Photomath?

È un’applicazione per smartphone, disponibile sia su Android sua su Apple Store, che risolve calcoli ed equazioni semplicemente acquisendoli dalla fotocamera del dispositivo. In sede d’esame, quindi, basta fare una foto ai quesiti per avere brillanti soluzioni in pochissimi istanti. Photomat è in gradi di risolvere espressioni aritmetiche ed equazioni lineari, di calcolare frazioni e decimali, potenze e radici.

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