Un recente episodio ha interessato la provincia di Padova. Qui, un ragazzo di soli 16 anni è stato sospeso da scuola, ma non è questo che ha reso l’evento che stiamo per raccontarvi così particolare. E’ stata la reazione della madre del ragazzo a farlo, che alla notizia della sospensione ha reagito con violenza, dando uno schiaffo al figlio. Sicuramente una reazione dettata dall’esasperazione della donna, oramai provata dai continui comportamenti eccessivi del figlio, che non sarebbe nuovo a denunce. Ma vediamo come si sono svolti esattamente i fatti.
Studente sospeso denuncia la mamma
Secondo quanto riportato da Today, il giovane ha deciso di denunciare la madre ai carabinieri per maltrattamenti. Questo non è il primo episodio problematico legato al ragazzo: il giovane ha già subito in passato denunce per furto, spaccio e ricettazione, e questa è la seconda volta che viene sospeso dalla scuola.
In particolare, una volta tornato a casa con la notizia della sospensione, e dopo averla comunicata alla madre, è stato preso a schiaffi da quest’ultima. Ma, anziché prendere atto della propria condotta scolastica, e delle motivazioni che ne hanno causato la sospensione, ha deciso di uscire nuovamente per recarsi alla caserma dei carabinieri. Qui, ha sporto denuncia nei confronti della genitrice per quello che, secondo lui, sarebbe stato un maltrattamento. A prova di questo ha anche mostrato alle forze dell’ordine l’arrossamento lasciato dallo schiaffo sul suo volto. Probabilmente, la donna ha agito di impulso, anche in considerazione di come una seconda sospensione avrebbe potuto causare la perdita dell’anno scolastico del figlio.
La denuncia è stata registrata
La madre, evidentemente stanca della situazione, ha reagito in maniera violenta, è vero, ma probabilmente questo non è il caso di dare il via a un dibattito sulla violenza domestica e sull’educazione dei giovani. Anche se si tratta di un episodio che non può che spingere a riflettere sulla necessità di una maggiore attenzione alla formazione dei ragazzi e all’importanza della gestione dei problemi in famiglia. Ed è quello che devono aver pensato anche i carabinieri, che hanno regolarmente accolto la denuncia e trasmessa alla Procura di Padova, ma che dopo i primi accertamenti, si sono accorti di non avere di fronte quello che può essere definito uno “stinco di santo”.
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