Sta facendo discutere il caso di uno studente del “Carlo Gallini” di Voghera, che era stato sospeso per tutto l’anno scolastico dopo essere stato sorpreso con uno spinello a scuola, ma che è stato riammesso per una decisione del Tar, che ha stabilito che non si fosse macchiato di alcun reato. E’ tornato quindi a lezione il 16enne, che potrà seguire le lezioni insieme ai suoi compagni e terminare l’anno scolastico così come tutti gli altri. Vediamo, nel dettaglio, come sono andate le cose.
Studente sospeso per spinello in classe
I fatti risalgono a qualche mese fa. Il ragazzo, che frequenta l’istituto agrario di Voghera ed ancora minorenne, era stato sorpreso con uno spinello in classe dai suoi professori. Immediatamente era stato convocato il consiglio di classe, che lo aveva inizialmente sospeso per due settimane. Decisione che è stata ribaltata a seguito del consiglio d’istituto, che si era svolto il 13 febbraio successivo, nell’ambito del quale si era stabilita la sospensione per l’intero anno scolastico. Un provvedimento forte, forse anche smisurato rispetto all’entità del gesto compiuto dal ragazzo. I genitori dello studente, infatti, non hanno accettato di buon grado questa decisione, tanto da rivolgersi a due avvocati del foro di Milano. Tramite i due professionisti, hanno impugnato il provvedimento presentando ricorso al Tar.
Il Tar riammette lo studente a scuola
Ed in effetti, il Tribunale amministrativo regionale ha deciso di annullare la sospensione a carico dello studente e ne ha ordinato la riammissione a scuola. Secondo il Tribunale, la decisione dell’istituto di sospendere lo studente per tutto l’anno è stata eccessiva e non proporzionata alla gravità della sua infrazione. Se è vero che la sospensione fino a fine anno è prevista dal regolamento dell’istituto, è anche vero che deve essere giustificata da comportamenti di grave entità.
Secondo i giudici, quello commesso dal ragazzo portando uno spinello in classe non lo è, in quanto non si configura tra i reati contrari alla dignità delle persone, o tali da comportare pericoli all’incolumità. La detenzione di sostanza stupefacente per uso personale configura invece un illecito amministrativo, come previsto dall’articolo 75 TU stupefacenti (DPR 309/1990). Pertanto, non è un reato tale da comportare una simile punizione. Non solo il Tar ha previsto la riammissione del ragazzo, ma ha anche richiesto allo Stato di corrispondere 2 mila euro di spese legali in quanto, a quanto si può leggere nella sentenza, allo studente non è stata garantita la partecipazione al procedimento amministrativo sanzionatorio.
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