Un episodio di violenza scolastica particolarmente irruento ai danni di un docente si sarebbe verificato in un istituto superiore di Grosseto nei giorni scorsi. Così come riporta “La Nazione”, una studentessa avrebbe colpito al volto un professore – che ha poi riportato delle ferite ad un labbro – nel corso di un battibecco avvenuto in classe. Vediamo come sono andate le cose.
Studentessa aggredisce un professore
Responsabile dell’aggressione sarebbe una studentessa della prima classe, una quindicenne che già in passato avrebbe avuto, alle volte, un atteggiamento un po’ sfrontato che si sarebbe limitato, però, solo alle parole. La giovane si sarebbe allontanata dalla classe senza prima chiedere il permesso. Una volta tornata in aula, alla richiesta da parte del professore di un chiarimento, lei avrebbe iniziato ad inveire con toni accesi e poco gentili nei confronti dell’uomo.
Quest’ultimo si sarebbe avvicinato alla ragazzina per chiederle di smetterla ed a questo punto ci sarebbe stata un’aggressione. Secondo quanto trapelato, la ragazza lo avrebbe colpito volontariamente al viso, provocandogli delle ferite alle labbra. Secondo lei, invece, lo avrebbe colpito accidentalmente con lo smartphone nel tentativo di allontanarlo. In ogni caso, però, resta il fatto che si sia trattato di un episodio grave e che, come tale, non possa passare impunito.
Avvertita dell’accaduto, la madre della giovane ha chiesto scusa all’insegnante. Adesso si attende il consiglio di classe, convocato per l’occasione e che avrà luogo nel corso di oggi, giovedì 18 gennaio, per capire quali saranno le conseguenze per la studentessa.
“La scuola come “progettificio di cose inutili” secondo i Cobas
In merito a quanto avvenuto sono intervenuti i Cobas di Grosseto, secondo i quali l’origine di tale degenerazione in ambito scolastico starebbe “nell’immiserimento materiale e culturale della scuola e nella conseguente delegittimazione e annichilimento della funzione docente”.
La scuola come ‘progettificio’ di cose inutili o dannose per la didattica, per attirare una ‘clientela’ sprovveduta; esami finali-barzelletta con il 99% di promozioni alla maturità, esami di riparazione sostituiti con la farsa dei cosiddetti crediti e debiti, con gravi insufficienze sanate d’incanto per non perdere la “clientela”; valutazioni dei docenti annullate dai grotteschi quiz Invalsi, divenuti la modalità-chiave per valutare scuole, studenti e docenti”.
Ad emergere è lo scarso rispetto verso il corpo insegnante da parte di una parte di studenti e famiglie. Sempre secondo i portavoce del sindacato, la violenza fisica e psicologica ed il mobbing esercitato da parte di alcuni genitori arroganti sarebbe diventato insopportabile. Non sarebbe necessario chiedere delle leggi “speciali”. Per garantire l’incolumità fisica e psichica degli/delle insegnanti esisterebbero già tutte le norme, sia all’interno della scuola che fuori. Basterebbe solo che tutti i protagonisti del settore scolastico “recuperino il senso della propria professione e usino al meglio gli strumenti educativi – ma anche sanzionatori laddove inevitabili – già a disposizione”.
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