Una studentessa di 18 anni è stata bocciata agli esami di riparazione, nonostante le rassicurazioni di uno dei suoi professori riguardo l’esito di questi ultimi e nonostante i complimenti ricevuti al termine degli stessi dai suoi compagni presenti, al termine del suo quarto anno di liceo artistico. La situazione sembrerebbe non essere chiara, e per questo la madre della ragazza avrebbe deciso di rivolgersi al Tar, per fare ricorso contro la decisione della scuola. Vediamo come sono andate le cose.
Studentessa bocciata agli esami di riparazione
Al termine dell’anno scolastico, la studentessa aveva ricevuto tre debiti. Nonostante un 7 in italiano e laboratorio multimediale, uno anche in storia dell’arte (una materia chiave del suo indirizzo di studio), e la sufficienza nella maggior parte delle altre, i voti in inglese, matematica e fisica avevano abbassato significativamente la sua media. Aveva riportato, infatti, un 4 nella lingua straniera e un 5 ed un 4, rispettivamente, nelle altre due discipline.
La ragazza, non perdendosi d’animo, ha dedicato l’intera estate alla preparazione agli esami, studiando sia autonomamente che prendendo lezioni private per colmare le sue lacune. Nonostante i suoi sforzi, e nonostante le rassicurazioni del professore di matematica e fisica sul buon esito dei suoi esami, sembra che il risultato non sia stato sufficiente per la scuola, che ha deciso comunque di farle ripetere l’anno. E dire che anche i suoi compagni di classe, presenti agli esami, si erano complimentati con la giovane dopo avere assistito alla prova. Anche se ad onor del vero, e come ha precisato la madre, l’esame di inglese non era stato brillante come quello sostenuto nelle altre due discipline.
Le perplessità della madre e il ricorso al Tar
La doccia fredda è arrivata quando la scuola ha contattato la madre della studentessa per comunicarle che la figlia non sarebbe stata promossa al successivo anno scolastico. La donna, rimasta sorpresa, ha cercato di ottenere spiegazioni dal preside, ma non è riuscita a mettersi in contatto con l’uomo nonostante si sia recata presso l’istituto. Ha avuto difficoltà a ricevere risposte chiare da parte degli insegnanti, mentre il dirigente sarebbe stato impegnato negli scrutini. Inoltre, è rimasta perplessa sul motivo per cui la scuola abbia contattato lei invece che sua figlia, maggiorenne. Insomma, secondo la madre della studentessa sarebbe un’ingiustizia.
Nel tentativo di far luce sulla situazione e far valere le proprie preoccupazioni, la donna si è recata in caserma per raccontare i fatti e le proprie impressioni alle autorità. Ma non avrebbe ancora presentato una denuncia formale. Ha annunciato, però, che farà ricorso tramite il suo legale per fare chiarezza su una situazione che di limpido avrebbe ben poco. Ha dichiarato che farà ricorso al Tar e, qualora questo non dovesse avere esito positivo, la giovane non tornerà nello stesso liceo.
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