Il quotidiano Il Giorno ha segnalato l’ennesimo ricorso al TAR da parte di una coppia di genitori, pronti a difendere i diritti della figlia bocciata all’esame di recupero in terza superiore. Dopo una attenta analisi, il TAR lombardo ha deciso di imporre all’istituto una seconda prova per la studentessa entro e non oltre la fine di settembre, con l’esito della valutazione entro il 2 ottobre.
La ragazza di diciassette anni aveva terminato il suo esame di recupero in matematica con un esito estremamente negativo. Già da diverso tempo, l’alunna aveva presentato delle lacune nella materia, ma durante l’ultimo esame di riparazione le cose sembrerebbero non essere andate correttamente. Secondo il TAR, dopo il test scritto e la successiva valutazione negativa, la scuola non ha previsto per la ragazza la prova orale volta a confermare il voto finale dell’esame, optando così per la bocciatura definitiva.
Dopo la verifica, l’organo di giurisdizione regionale ha costretto l’istituto a programmare l’effettiva “prova orale” della studentessa entro il 28 di settembre, rimuovendo così la bocciatura prevista dai docenti dopo il test di riparazione.
Infatti, il TAR ha espresso nella sentenza:
“Non risulta che l’alunna, dopo l’esito negativo della prova scritta di matematica, sia stata sottoposta a una successiva prova orale che potesse confermare o meno una tale valutazione, non avendo motivo di dubitare che le verifiche nella materia (matematica) operate durante l’anno scolastico si siano svolte attraverso lo svolgimento di prove sia scritte che orali”
L’iniziativa di ricorso è stata da parte dei genitori, i quali consapevoli del percorso scolastico e delle difficoltà della figlia, hanno voluto chiedere giustizia all’istituzione, per garantire alla ragazza il corretto percorso di recupero di una materia scolastica. Sebbene sia opportuno fare ricorso al TAR qualora fossero presenti nelle procedure scolastiche delle incongruenze o metodi di valutazione non corretti, diversi docenti hanno espresso delle opinioni divergenti da questa visione.
I pro e i contro il ricorso al TAR
Il TAR corrisponde a un organo regionale volto al rispondere ai ricorsi in diversi settori, soprattutto nell’ambito scolastico; è stata registrata una statistica importante, in cui si evince che lo stesso Tribunale risponde solitamente a 1 caso su 10, sebbene le richieste di ricorso siano molteplici. Il caso della ragazza ripetente, che avrà diritto ad una seconda possibilità di recupero è un buon esempio di risoluzione da parte del TAR, ma molti sono in parte contrari alle continue petizioni proposte alla stessa istituzione, provenienti maggiormente dalle famiglie degli studenti.
Infatti, secondo molti docenti, le continue istanze al TAR risultano poco educative e talvolta non giustificate, poiché potrebbero mettere anche a rischio l’autorevolezza degli insegnanti.
Amanda Ferrario, dirigente di una scuola di Roma, ad esempio, ha dichiarato al Corriere della Sera in merito ai ricorsi al TAR:
“Tali ricorsi possono sembrare diseducativi, e potrebbero ostacolare lo sviluppo dell’autonomia degli studenti”
In conclusione, l’organo istituzionale dovrebbe costantemente garantire la tutela delle eque procedure di valutazione degli studenti nelle scuole. Non sempre i casi sono semplici da risolvere, ma con il buon senso sia da parte dei docenti, sia da parte delle istituzioni e delle scuole, sarà possibile permettere ai ragazzi un corretto e meritocratico percorso scolastico.