Che Tiktok ci abbia un po’ preso la mano è risaputo. La popolarità del social, specie tra i ragazzini, non ha eguali dando filo da torcere perfino ad Instagram. Ma da qui ad incendiare un banco in classe ce ne vuole, eppure è successo. E’ avvenuto in una scuola media di Parma, dove una studentessa ha incendiato il proprio per emulare un trend su Tik Tok. Fortunatamente non ci sono state conseguenze: l'”inconveniente” è rientrato senza danni in aula né ai presenti. Ciò che ha provocato è stata solo paura fra alunni e insegnanti.
Dà fuoco al banco in classe, il trend di TikTok
Non era bastata la mania diventata virale su TikTok di rubare oggetti dalla scuola (tanto che in molti istituti scolastici sono mancati all’appello, nel corso del tempo, distributori di sapone, allarmi antincendio e perfino specchi del bagno). L’ultima in ordine cronologico è quelle di incendiare materiale scolastico. E la ragazzina non deve averci riflettuto molto: ha deciso di passare all’azione rifacendolo nel proprio istituto. Ma, anziché indirizzare tale intento al libro di matematica o alla matita da disegno, ha pensato bene di puntare a qualcosa di ben più ingombrante, addirittura un banco. E non è neanche l’unico caso.
Fuoco a scuola per TikTok: i precedenti
Diversi sono gli episodi già accaduti nel recente passato che hanno avuto la stessa dinamica. A settembre dello scorso anno era stata sempre un’allieva a tentare di bruciare un banco, mentre nel cesenate vittime delle fiamme erano stati dei cassonetti dell’immondizia finiti dritti dritti in un video condiviso sulla piattaforma. L’aggravante, in questo caso, era l’età degli artefici: erano stati dei bambini di età compresa tra i 10 ed i 12 anni.
Il lato positivo – se vogliamo trovarne uno – di tutta questa storia, è che fino ad oggi nessuna grave conseguenza si è verificata. Tutti ne sono usciti indenni, senza ustioni e con al massimo un po’ di paura. Ma casi come questo dovrebbero insegnare che potrebbe accadere di farsi – o fare – veramente male, ed allora sarebbe bene che chi di dovere intervenga prima che sia troppo tardi. Perché, lo sappiamo, prevenire è molto meglio che curare (quando curare è possibile, ovviamente).
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