Una scena piuttosto preoccupante si è verificata in una scuola di Ascoli Piceno lo scorso 21 aprile, quando una studentessa avrebbe cercato di gettarsi dalla finestra del bagno dell’istituto con il chiaro intento di suicidarsi. Fortunatamente, gli altri studenti sono intervenuti prontamente fermando la ragazza ed impendendole di portare a termine l’insano gesto. L’episodio ha provocato una grande preoccupazione nei presenti e non solo, suscitando una doverosa riflessione sullo stato d’animo dei giovani e sulla necessità di affrontare il disagio psicologico che può affliggere le nuove generazioni. Ma vediamo come si sono svolti i fatti.
Studentessa tenta di suicidarsi gettandosi dalla finestra
Come anticipato, la ragazza si sarebbe recata in bagno a metà mattina. I compagni di classe presenti in bagno sono riusciti a bloccarla evitando che commettesse il gesto estremo. Immediatamente, alcuni membri del personale scolastico sono intervenuti per assistere la ragazza ed hanno provveduto a chiamare un’ambulanza, che è arrivata poco dopo. La giovane è stata portata all’ospedale Mazzoni di Ascoli per essere sottoposta ad accertamenti medici. Fondamentale è stata la tempestività dell’intervento dei ragazzi e del personale scolastico, che hanno saputo gestire la situazione in modo efficace. Evitando, di fatto, una vera tragedia.
Suicidio giovanile, i numeri sono in crescita
Il pensiero suicida può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dal genere o dalle condizioni socio-economiche. Il suicidio, specie quello giovanile, è un fenomeno complesso e multifattoriale, che richiede un approccio integrato e un’attenzione costante da parte della società e del sistema sanitario. È triste constatare come nel 2021 si sia registrato un aumento significativo delle segnalazioni relative a questo tema.
Secondo i dati diffusi, il numero di telefonate di richiesta di aiuto giunte all’Associazione Telefono Amico Italia è stato pari a 6000. Ciò significa che sono aumentate del 55% rispetto al 2020, e che si sono quasi quadruplicate rispetto all’anno ancora precedente. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone, sia direttamente a causa del virus che indirettamente a causa delle conseguenze sociali ed economiche della pandemia. E questo impatto si è fatto sentire in maniera particolare tra i giovani, così come dimostra il fatto che il 28% delle richieste d’aiuto sia giunta dalla fascia di età under 26. Sintomo, probabilmente, delle difficoltà che i giovani hanno incontrato nell’affrontare le conseguenze della pandemia, come la chiusura delle scuole, la mancanza di interazione sociale e di opportunità di lavoro, l’ansia e la preoccupazione per il futuro.
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