In una scuola media in provincia di Latina, un gruppo di studenti ha bullizzato sistematicamente una compagna di classe per un intero anno scolastico, insultandola pesantemente anche attraverso un gruppo WhatsApp dedicato. Gruppo nel quale non le sono state risparmiate parole forti e denigratorie. La storia è stata raccontata sul Messaggero, dal racconto del quale sono emersi dettagli veramente sconfortanti. Ma la notizia non è – o almeno non è solo – questa. Al termine dell’anno scolastico, i “bulli” sono stati promossi a pieni voti (seppur con 6 in condotta). Approfondiamo quanto accaduto.
Studenti bullizzano compagna per l’intero anno scolastico
Il bersaglio delle loro umiliazioni è stata per ben 9 mesi una giovane studentessa, vittima di crudeli prese in giro e continui attacchi sul suo aspetto fisico. Attacchi che sulla giovane hanno avuto un impatto devastante, costringendola ad isolarsi socialmente e persino a fare di tutto per arrivare in ritardo a scuola per evitare gli aggressori all’ingresso dell’edificio. Ma, nonostante le azioni di bullismo subite siano venute alla luce, tutti i responsabili sono stati promossi a pieni voti. Una decisione che ha fatto non poco discutere.
Dal canto loro, i responsabili si sono scusati cercando di giustificare il loro comportamento come un innocuo “gioco”. Ma questo non toglie che, con le loro azioni, abbiano avuto un impatto devastante sulla loro compagna di classe. Con i danni psicologici e sociali a lungo termine che ne sono derivati.
La vicenda rischia di concludersi con l’archiviazione
Dopo aver raccontato tutto alla madre, la ragazza aveva trovato il sostegno necessario per denunciare i suoi carnefici e fare avviare un’indagine per istigazione al suicidio e stalking. Nonostante l’impegno della Procura dei Minori di Roma, però, la situazione potrebbe chiudersi con un’amara delusione per la vittima e per i suoi familiari. L’aspetto ancora più ingiusto di tutta questa storia, infatti, è che questa vicenda rischia di concludersi con l‘archiviazione dell’inchiesta. Anche se la vittima ha avuto il coraggio di denunciare l’orrore subito, la giovane età dei responsabili, tutti al di sotto dei 14 anni, li rende attualmente non imputabili ai fini penali.
L’ultima parola, comunque, spetta al Giudice per le Indagini Preliminari, che dovrà decidere se procedere con l’archiviazione o individuare una via alternativa. Attualmente, l’unica conseguenza per gli studenti coinvolti è stata l’attribuzione di un 6 in condotta in pagella. I loro genitori si sarebbero opposti ad ulteriori sanzioni e alla possibilità che i figli svolgano dei lavori socialmente utili come conseguenza delle loro azioni. Per la serie, “oltre il danno, la beffa”.
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