Gli studenti dell’Università del Salento hanno recentemente accusato alcuni docenti di averli umiliati durante gli esami. Secondo le loro testimonianze, i professori si sarebbero resi colpevoli di comportamenti scorretti, utilizzando toni sprezzanti e disapprovanti nei loro confronti, in alcuni casi addirittura insultandoli. Ad essere finita al centro delle polemiche è la professoressa Sabina Tuzzo, ordinaria di Letteratura e lingua latina dell’ateneo leccese. La docente è stata denunciata per presunte vessazioni ed umiliazioni subite dagli universitari durante gli esami.
La denuncia degli studenti affidata ad una lettera al ministro dell’Istruzione e della Ricerca
Se una cosa è certa, è che si tratta di un episodio molto grave, che fa emergere una serie di problematiche inerenti alla formazione accademica e alla relazione tra docenti e studenti. È fondamentale che i docenti trattino gli studenti con rispetto e dignità, evitando ogni forma di umiliazione o discriminazione. Ma, evidentemente, così non è stato, tanto che gli studenti hanno portato a conoscenza chi di dovere delle vessazioni subite nel corso degli esami. Il rettore Pollice afferma di aver fatto il possibile per tentare di calmare la situazione. Ma i tentativi non sono andati a buon fine.
“In seguito alla recente denuncia degli studenti e ai fatti in esame riportati ho avviato un’indagine interna, attualmente ancora in corso, al termine della quale l’Università del Salento renderà note le proprie decisioni a riguardo”.
Così ha dichiarato.
Esami sostenuti in un clima di terrore
L’episodio solleva importanti questioni riguardanti la metodologia di insegnamento adottata dagli insegnanti. In questo caso, l’atteggiamento della docente sembra aver fatto emergere l’esigenza di adottare metodologie, in fase di esami, più rispettose. E’ un diritto degli studenti universitari frequentare i corsi e sostenere gli esami in un ambiente sereno e rispettoso, e qualsiasi forma di umiliazione o sopruso, oltre ad essere inaccettabile, può avere conseguenze negative sulla formazione e sulla salute psicologica degli studenti.
Nella lettera scritta dagli studenti e indirizzata al rettore ed alla Ministra Bernini, si fa riferimento ad un clima di “terrore psicologico” che si instaurerebbe durante gli esami di latino. Clima che dipenderebbe dalla “commissione d’esame che, nella maggior parte dei casi, è avulsa da valutazione atta a definire la preparazione degli esaminati, in favore di una costante e denigrante pressione psicologica”. La docente respinge le accuse che definisce infondate oltre che offensive.
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