Sta facendo già discutere, come era ovvio dedurre, l’episodio avvenuto a Cavaglià, una cittadina del Piemonte di poco più di 3500 abitanti, che avuto come protagonisti alcuni studenti e la preside della scuola. Cosa è successo di così grave da provocare tanta indignazione? Secondo quanto riportato da La Stampa, durante l’ultimo giorno di scuola un gruppo di ragazzi ha deciso di festeggiare la conclusione dell’anno scolastico intonando la canzone “Faccetta Nera“. Ma non si sono fermati a questo: hanno completato la loro “performance” con un poco rassicurante saluto romano. Vediamo come sono andate nel dettaglio le cose e come ha reagito la dirigente.
Studenti fanno saluto romano e intonano Faccetta nera
Sebbene l’evento abbia coinvolto solo un piccolo gruppo di studenti, non è passato inosservato. Sono stati soprattutto i docenti presenti ad accorgersi di quanto stesse avvenendo e, compresa la gravità della situazione, sono intervenuti immediatamente. Decisiva anche la presa di posizione della preside, che ha interrotto l’esibizione ed ha richiesto delle scuse pubbliche da parte dei ragazzi, prima di mandarli a casa in anticipo rispetto all’orario di uscita, informando anche i genitori dell’accaduto. Con tale provvedimento la dirigente ha voluto sottolineare l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e di fare ammenda per un comportamento del tutto inappropriato, oltre che offensivo.
“Faccetta nera”, per chi non lo sapesse, è una canzone italiana degli anni ’30, scritta da Renato Micheli e musicata da Renato Micheli e Mario Ruccione. Il suo testo è incentrato sul personaggio immaginario di “Faccetta nera”, che rappresenta un giovane soldato coloniale italiano in Africa. La canzone glorifica l’impresa coloniale italiana e celebra la conquista dell’Africa da parte dell’Italia. Tuttavia, a causa del suo collegamento con il periodo fascista, il brano è diventato altamente controverso e considerato offensivo da molte persone in quanto usato come inno fascista durante il regime di Benito Mussolini. Ecco spiegato il motivo di tanta disapprovazione.
L’indignazione sui social
I ragazzi non si sono limitati all’intonazione di Faccetta Nera, ma hanno completato il loro gesto con il saluto romano. Anche questo adottato dal regime fascista come simbolo di lealtà e devozione verso il regime stesso e considerato un atto di riverenza e sottomissione al duce.
Nonostante l’iniziale scompiglio, la giornata scolastica è poi proseguita con le pianificate celebrazioni per il termine dell’anno scolastico. Tuttavia, la notizia si è diffusa rapidamente all’interno della scuola e, in breve tempo, anche al di fuori di essa. Chi era presente ha condiviso l’episodio sui social generando a sua volta un crescente malcontento. Con una serie di messaggi di sdegno e di indignazione rivolti ai ragazzi coinvolti.
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