Studenti fantasma: l'impatto delle assenze sugli istituti professionali

Studenti fantasma: l'impatto delle assenze sugli istituti professionali

Il fenomeno degli studenti 'fantasma' rappresenta una realtà preoccupante nel sistema scolastico italiano e porta alla bocciatura degli alunni.
Studenti fantasma: l'impatto delle assenze sugli istituti professionali

Il fenomeno degli studenti “fantasma” rappresenta una realtà preoccupante nel sistema scolastico italiano. Si tratta di quegli alunni che accumulano così tante assenze da superare il limite consentito per legge, pari a un quarto del monte ore annuale, equivalente a circa 50 giorni di assenza.

Una situazione che porta automaticamente alla bocciatura, indipendentemente dalla preparazione dimostrata o dai voti ottenuti durante le prove svolte. Un problema che, come vedremo, non colpisce tutti gli indirizzi scolastici allo stesso modo.

Il problema degli studenti fantasma

Con il termine “studenti fantasma” si identificano quegli alunni che, pur essendo regolarmente iscritti, accumulano un numero eccessivo di assenze durante l’anno scolastico. La normativa italiana è chiara: superare il 25% di ore di assenza rispetto al monte orario annuale comporta la non ammissione all’anno successivo, indipendentemente dai risultati ottenuti nelle materie di studio.

Questa regolamentazione non rappresenta soltanto un aspetto burocratico, ma un parametro fondamentale per garantire la continuità didattica. Le assenze ingiustificate hanno conseguenze legali precise e misurabili: uno studente che supera la soglia consentita viene automaticamente fermato, vanificando qualsiasi sforzo profuso nelle giornate di presenza. Il sistema prevede alcune eccezioni documentabili, come malattie certificate o impegni sportivi agonistici, ma esclude situazioni di disaffezione scolastica o abbandono deliberato.

Analisi dei dati ministeriali

Secondo l’ultimo report del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’anno scolastico 2022-2023 il 2,7% degli studenti delle scuole superiori non è stato promosso a causa dell’eccessivo numero di assenze. Il dato si riferisce specificamente agli alunni scrutinati dal primo al quarto anno, rappresentando potenzialmente oltre 50mila studenti su una popolazione complessiva di circa 2 milioni.

La legge stabilisce infatti che chi si assenta per un numero di ore superiore a un quarto del monte orario totale, senza valide giustificazioni, non può essere ammesso all’anno successivo. Considerando che un anno scolastico deve durare almeno 200 giorni, si calcolano circa 50 giorni di assenza come soglia massima consentita. Esistono tuttavia eccezioni previste per casi documentati, come attività sportive agonistiche o malattie certificate. Un dato positivo emerge dal confronto con l’anno precedente: dopo un picco registrato durante il periodo pandemico, il fenomeno sembra in contrazione del 12%.

Differenze per indirizzo scolastico

L’analisi del fenomeno degli studenti fantasma rivela disparità significative tra i diversi percorsi di istruzione superiore, con alcuni indirizzi che presentano tassi di assenza particolarmente preoccupanti.

Licei

Nei percorsi liceali le bocciature dovute a mancata frequenza sono relativamente contenute, attestandosi su una media dello 0,6%. Il primo anno si conferma il più problematico anche in questo contesto, con lo 0,9% degli studenti che non raggiunge il monte ore minimo richiesto. Dal secondo al quarto anno, invece, i valori oscillano tra lo 0,5% e lo 0,6%, dimostrando un’incidenza marginale del fenomeno. Va però segnalato il caso particolare del Liceo Artistico, dove le bocciature per assenze nel primo anno raggiungono il 3,1%, un dato decisamente superiore rispetto agli altri percorsi liceali.

Istituti tecnici

Lo scenario cambia radicalmente negli istituti tecnici, dove le percentuali di studenti non ammessi per troppe assenze aumentano considerevolmente. Negli indirizzi economici il tasso si attesta al 3,8%, mentre in quelli tecnologici raggiunge il 3,3%. Particolarmente critica è la situazione nel primo anno, con il 4,2% di bocciati per assenza nel settore economico e il 3,5% in quello tecnologico. Questi dati suggeriscono una maggiore difficoltà di adattamento degli studenti al nuovo ciclo scolastico e alle sue richieste.

Istituti professionali

Il quadro diventa decisamente allarmante negli istituti professionali, dove il fenomeno degli studenti fantasma raggiunge i livelli più elevati dell’intero sistema scolastico italiano. In questi percorsi, il tasso medio di bocciature per mancata frequenza sale al 7,4%, un dato che rappresenta circa un alunno su 14. La criticità si manifesta sin dal primo anno con il 7,8% di bocciati per assenza e rimane elevata anche negli anni successivi: 6,8% nel secondo anno, 7,3% nel terzo e 7,6% nel quarto. Questi valori indicano un problema strutturale che persiste lungo l’intero percorso formativo, richiedendo interventi mirati per contrastare un fenomeno che rischia di compromettere il futuro scolastico e professionale di numerosi studenti.

L’impatto sugli anni scolastici

L’analisi dei dati ministeriali rivela un andamento preoccupante nelle diverse annualità scolastiche. Il primo anno delle superiori emerge come il momento più critico, con il 3% degli studenti bocciati per eccessive assenze. Questo dato evidenzia la difficoltà di adattamento che molti ragazzi sperimentano nel passaggio dalle scuole medie alle superiori.

Le classi successive mostrano percentuali leggermente inferiori ma comunque significative: il 2,3% nelle seconde, il 2,8% nelle terze e il 2,7% nelle quarte. Questa distribuzione suggerisce che, sebbene il primo anno rappresenti uno scoglio particolarmente difficile, il fenomeno dell’assenteismo rimane rilevante durante tutto il percorso formativo. La continuità del problema negli anni successivi indica che, senza interventi mirati, gli studenti che sviluppano abitudini di scarsa frequenza tendono a mantenerle, compromettendo l’intero percorso scolastico.

Interpretazioni e riflessioni degli esperti

Il fenomeno degli studenti fantasma rappresenta una sfida cruciale per il sistema educativo. Secondo Daniele Grassucci, Direttore di Skuola.net, “La prima vera sfida della scuola italiana è quella di convincere gli studenti a frequentarla, soprattutto in alcuni contesti”. L’esperto sottolinea come questo problema venga spesso sottovalutato rispetto ad altre emergenze educative, quando invece costituisce “una delle chiavi del successo o dell’insuccesso degli studenti”. Incentivare la frequenza richiede un ripensamento dell’attrattività dell’ambiente scolastico e della sua rilevanza nella vita dei ragazzi.

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