Studenti traducono le canzoni del Festival in latino
Ad una settimana dalla fine del Festival di Sanremo siamo un po’ tutti impegnati – non negatelo – a canticchiare le canzoni che ci sono piaciute di più. Non potrebbe essere altrimenti: le radio, i social, i locali che frequentiamo le riproducono a ripetizione, anche con una certa insistenza facendoci perfino dimenticare, almeno per qualche giorno, di tutti gli altri brani esistenti che non hanno partecipato alla competizione. Ma c’è chi ha fatto di più. Anziché limitarsi ad intonarle, un gruppo di studenti del Liceo Tito Livio di Milano ha deciso di… tradurle in latino. Già.
Tradotti i brani di Sangiovanni, The Kolors e Angelina Mango
La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera. L’idea sarebbe nata quasi per caso mentre i ragazzi stavano studiando i composti del verbo facio. Tra questi c’è conficio, che significa, tra l’altro, “consumare, distruggere”. Da qui ad arrivare a “Finiscimi”, il brano interpretato da Sangiovanni, il passo è stato breve. Ed è così che il titolo si è trasfomato in Confice. Da lì si è poi passati alla canzone dei The Kolors. Lo spunto è stato quello di trattare i pronomi indefiniti.
Si è scelto di analizzare e poi tradurre in latino i brani. Non tutti, naturalmente, l’impresa sarebbe stata troppo ardua. Un’altra canzone che è già stata tradotta è “Fragili” de Il Tre. E “Taedium”, la versione latina di La noia, il brano con il quale Angelina Mango ha conquistato il primo posto. Il prossimo in programma è quello di Ghali, “Casa mia”. E chissà che, nel tempo, il lavoro non venga esteso anche a canzoni che non provengono dal Festival…
“Insegnare il latino in maniera moderna”
Interessante il punto di vista del docente, il professor Daniele Michienzi, che ha dichiarato: “Penso si debba innovare la didattica delle lingue antiche, senza rinunciare alla riflessione morfo-sintattica, che è fondamentale. Credo che il latino si possa insegnare in maniera moderna come si fa con l’inglese”. Il docente, quindi, incoraggia di fatto i suoi studenti a studiare il latino con un approccio attivo. A “La Repubblica” ha dichiarato che, se in Italia ci si ostina ad insegnare greco e latino come mero oggetto di riflessioni metalinguistica e grammaticale, all’Estero non è così. Ed il rischio è che i ragazzi non si appassionino mai a tali materie, ma ne vengano solo annoiati. Per questo insiste spesso sulle traduzioni dall’italiano al latino, meno comuni di quelle dal latino all’italiano ma che richiedono una “riflessione grammaticale e sintattica non indifferente”.
In realtà, l’esperimento fatto dagli studenti del Tito Livio non è nuovo. Altri tentativi posti in essere al fine di “ringiovanire” le lingue morte quali latino e greco vengono considerate erano già stati avviati negli scorsi anni. Protagoniste erano state delle canzoni di Claudio Baglioni e, più di recente, la sigla della serie “Mare Fuori”. Intanto è toccato al successo di Angelina Mango, vincitore del festival.
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