L’occupazione in corso presso l’Educandato Setti Carraro dalla Chiesa di Milano, proclamata dal collettivo A112, sembra essere diventata sempre più pesante. Gli occupanti hanno bloccato le lezioni di chi non aderiva all’occupazione, e nella notte fra mercoledì e giovedì scorsi, hanno barricato l’entrata con catene e banchi, impedendo lo svolgimento delle lezioni. All’avvio della protesta, il dirigente scolastico aveva chiesto l’intervento della Digos, i cui agenti erano subito giunti sul posto. Ma come sono andate le cose?
Occupazione a scuola, studenti bloccano l’entrata con le catene
Gli occupanti avevano hanno bloccato l’entrata incatenando le porte, ma un docente ha rotto le catene usando una tronchese, permettendo agli alunni e ai colleghi di entrare.
“Abbiamo forzato il blocco per garantire il diritto allo studio alla stragrande maggioranza degli studenti, che non aderisce all’occupazione. E oggi sono in classe a fare lezione anche parte degli occupanti, segno che non tutti condividevano questo gesto sbagliato”.
Ha dichiarato il dirigente della scuola Giorgio Ragusa, che ha aggiunto come il gesto messo in atto dagli studenti sia stato increscioso e potenzialmente rischioso, poiché le persone che si trovavano al secondo piano avrebbero avuto a disposizione solo un’uscita di sicurezza invece di due. In seguito al blocco delle lezioni da parte degli studenti, la scuola ha deciso di disporre la sospensione delle gite scolastiche. La protesta sembra essere diretta contro il sistema scolastico e, nonostante le trattative avviate dal dirigente, gli occupanti sono rimasti al piano terra della scuola. Tuttavia, le lezioni sono riprese al primo piano per gli alunni che non hanno voluto partecipare alle proteste.
Le motivazioni dell’occupazione affidate a un documento
Il collettivo ha affidato a un documento che ha poi diffuso, le motivazioni dell’occupazione. All’interno di questo, è stata evidenziata la frustrazione e la delusione dei membri riguardo l’attuale sistema educativo. Gli scriventi hanno affermano di essere stanchi di un approccio all’insegnamento incentrato sull’assimilazione passiva di informazioni, senza incoraggiare la riflessione e la comprensione completa dei concetti. Secondo il collettivo, lo scopo dell’istituzione scolastica dovrebbe essere quello di formare cittadini consapevoli e capaci di pensiero critico, in grado di comprendere e affrontare le sfide della società in cui vivono. Invece, sostengono: “la meritocrazia nell’ambito scolastico, profondamente sostenuta dal nostro governo, ci prepara alla società performante di cui siamo figli e vittime”.
Dal canto suo, la dirigenza scolastica ha fatto sapere di non aver mai ricevuto alcuna richiesta di incontro da parte degli studenti riguardo le motivazioni che li hanno spinti ad occupare l’istituto. Tuttavia, ha dichiarato di essere sempre aperta al dialogo in merito a tale genere di questioni. Ed ha ribadito che il collegio docenti ha intenzione di revocare tutte le gite, a causa del comportamento inaccettabile tenuto dai giovani.
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