Realizzano murales a scuola, denunciati
C’è chi, per (ri)conquistare una ragazza, cerca di sorprenderla con gesti dolci e spontanei, come un picnic a sorpresa, un biglietto d’amore inaspettato o un gesto romantico che la lasci senza parole. Chi va alla ricerca del regalo perfetto, quello che rifletta maggiormente i suoi interessi. Chi organizza cene speciali in luoghi che lei ama prendendosi al massimo cura dei dettagli come la location, il cibo e la musica. C’è chi decide di coinvolgerla in una giornata in un parco divertimenti, in una gita fuori porta, in una lezione di qualcosa che desidera imparare. E chi, invece, realizza un murales sul muro della palestra della propria scuola, finendo irrimediabilmente nei guai.
Il gesto per riconquistare le loro ex?
E’ quello che è successo a tre 18enni, studenti di un liceo, che sono stati denunciati dai carabinieri di Merate per deturpamento e imbrattamento. Il loro era sicuramente un gesto dal nobile intento, quello di riconquistare le loro ex fidanzate, in occasione di San Valentino, con un murales a loro dedicato in vista della festa degli innamorati. Ma, evidentemente, è sfuggito loro di mano. L’epilogo è stato infatti una denuncia che potrebbe comportare conseguenze penali. Già, perché il deturpamento e imbrattamento della cosa altrui – che rientra negli atti vandalici – è un reato piuttosto comune, ancora di più negli ultimi tempi perché correlato alle azioni degli ambientalisti che decidono di gettare su opere d’arte o nell’acqua delle fontane delle vernici come segno di protesta.
Il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui
A definirlo è il codice penale, che lo prevede con l’articolo 639: “Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro.” Sempre in base a suddetto articolo, con la sentenza di condanna il giudice, potrebbe “disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi ovvero, qualora ciò non sia possibile, l’obbligo di sostenerne le spese o di rimborsare quelle a tal fine sostenute”.
I tre 18enni, sono stati beccati in flagrante, con tanto di bombolette spray in mano, mentre erano intenti a tracciare sul muro quello che poi sarebbe diventato un murales romantico con tanto di cuori e frecce intorno alla scritta “L’amore non è un gioco”. I militari, avvisati della presenza dei tre sul luogo del reato, si sono recati subito sul posto trovandovi i giovani, che non hanno potuto negare né scappare. Ad eccezione di uno, che è riuscito a fuggire. I due rimasti sono stati identificati e denunciati. E adesso dovranno pagare per le loro azioni.
Le scuse degli autori
I ragazzi, resosi conto di quanto fatto, si sono scusati con i docenti e con la dirigenza per aver mancato di rispetto. Per questo, si sono detti pronti a ripulire il danno causato. E ad assumersi le proprie responsabilità. In quanto alla motivazione che li ha spinti ad effettuare il murales, hanno tenuto a precisare che non si sarebbe tratto di un banale tentativo di riconquistare le loro ex, bensì, di un modo “ingenuo e impulsivo” di mandare un messaggio alla loro generazione.
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