I vostri video hanno spesso uno stile parodistico, ma avete affrontato anche tematiche sociali molto importanti, come l’emergenza rifiuti a Napoli. Come nascono le idee per i vostri video?
Noi cerchiamo sempre di raccontare un problema nel modo tale che arrivi a più persone possibile, o appellandoci alla parodia di un classico del cinema, o giocando su delle meccaniche sociali. Ad esempio “Mission Facebook” parlava proprio della paura dell’identità sui social network unito al tema Berlusconi; per l’emergenza rifiuti abbiamo sfruttato il grande virale “Where the hell is Matt?”. Insomma, cerchiamo di fare sempre questo mix di citazioni, realtà, tematiche sociali. Lavorando nella comunicazione, sappiamo che bisogna concentrarsi bene sul modo in cui presentare un messaggio.
Avete raggiunto una certa notorietà: si legge di voi ovunque, apparizioni in programmi tv e sul web, non ne parliamo neanche, siete seguitissimi. Il Cinema è il prossimo passo? Che genere di storie vi piacerebbe raccontare?
Certo il Cinema è il nostro obiettivo.
Noi abbiamo dei gusti completamente diversi, e forse questa è la nostra forza. C’è chi farebbe il comico, chi il drammatico, chi il porno (XD). L’unione di tutto ciò ha creato un unico stile da commedia nera: affrontare una linea drammatica di sottofondo, ma con slanci d’ironia e mescolando elementi di pulp. Forse questo è quello che ci piacerebbe fare.
Avete già qualche idea per una sceneggiatura?
Si, abbiamo scritto qualcosa e stiamo collaborando anche con degli sceneggiatori esterni. Stiamo lavorando a varie cose, sia lungometraggi che seriali. Tutto sta nel trovare chi li produca.
A volte sono spaventati dalla novità. Ad esempio “Lost in Google” l’abbiamo portato in giro ed è stato difficile farcelo produrre, nonostante ora stia avendo un enorme successo, perché sono spaventati da quest’idea che i commenti influenzino la storia. Le produzioni sono abituate ad avere un pacchetto chiuso.
Che siano al Cinema o sul web, siamo convinti che tanti altri sciacallaggii ci attendo.