Studiare il dialetto a scuola: c’è chi è a favore e chi è contrario. Ma nel corso degli anni le proposte per introdurlo come materia di studio nelle scuole non sono mancate. Questa volta è il turno del Piemonte, regione nella quale i consiglieri regionali stanno discutendo la proposta di legge di Andrea Cane. Quest’ultimo, un consigliere regionale della Lega, vorrebbe salvaguardare e valorizzare il dialetto locale, che considera un patrimonio linguistico ed elemento qualificante dell’identità piemontese.
La proposta di legge per fare studiare il piemontese a scuola
La proposta di legge mira a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale della regione Piemonte. L’utilizzo del piemontese, secondo quanto contenuto nella stessa, prevede che l’uso del piemontese venga ampliato anche per ciò che riguarda la cartellonistica, la segnaletica turistica e i segnali stradali. E dovrebbe essere accompagnato da corsi per l’apprendimento linguistico rivolti alla popolazione. Dovrebbe inoltre prevedere degli accordi con l’Ufficio scolastico regionale “per valutare attività didattiche extracurriculari e facoltative per gli studenti e collaborazioni con Atenei, associazioni e istituti culturali finalizzate alla ricerca storica e scientifica”. L’intenzione culminerebbe con l’introduzione di un’ora facoltativa di piemontese a scuola. L’assessore ha dichiarato in merito:
“La legge che vogliamo migliorare e attualizzare mira alla valorizzazione e alla promozione, da parte della Regione Piemonte, del patrimonio linguistico e dialettale, incentivandone la conoscenza e l’uso. Partiamo dal presupposto che la Regione considera tale impegno parte integrante dell’azione di valorizzazione della storia e della cultura regionale e lo conforma ai principi della pari dignità e del pluralismo linguistico sanciti dalla Costituzione, dallo Statuto e dagli atti internazionali in materia”.
Dialetto a scuola: sì o no?
In realtà, esempi di scuole bilingui ce ne sono parecchi, e non solo all’Estero (è il caso, ad esempio, delle scuole gallesi nelle quali, oltre all’inglese si parla il gallese), ma anche in Italia. Esempi nazionali sono le scuole ladine e quelle friulane. Ma dialetti che potrebbero essere istituzionalizzati nella nostra penisola ce ne sono davvero tanti, dal Nord al Sud, dalla Sardegna alla Sicilia. Tra i detrattori di tale scelta ci sono quelli che sostengono che studiare in dialetto equivalga a parlare un italiano peggiore. Ma non è detto che sia così: anzi, potrebbe migliorare l’apprendimento delle altre lingue. Un altro punto a suo favore è che si salvaguarderebbe il bilinguismo. Dimentichiamo come ogni dialetto possa essere considerato come una grande eredità in quanto ci fornisce importanti informazioni riguardo le nostre radici.
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