Alternanza scuola lavoro: cosa stabilisce la legge
L’alternanza scuola lavoro è stata resa obbligatoria dalla riforma della “Buona Scuola” apportata dalla legge 107/2015. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta… Il progetto ha lo scopo di avvicinare il mondo della scuola con quello del lavoro: esso consiste in un periodo di formazione pratica presso un’azienda o un ente da parte dello studente che può essere svolto durante l’anno scolastico o nei mesi estivi. In questo modo i giovani avranno la possibilità di acquisire competenze professionali che potranno sfruttare quando cominceranno a cercare un impiego al termine del percorso di studi. Nello specifico l’alternanza scuola lavoro è regolata dagli articoli 33 e 43 della suddetta legge che stabilisce la diversa durata nelle varie scuole, che è stata da poco ridotta dal ministro Bussetti: 90 ore per i licei, 150 ore per gli istituti tecnici e 180 ore per gli istituti professionali.
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Alternanza scuola lavoro: la scelta del percorso
Grazie al supporto di un tutor scolastico, lo studente inizialmente deciderà l’azienda o l’ente a lui più congeniale presso la quale poter svolgere il progetto di alternanza scuola lavoro. Successivamente lo studente entrerà in contatto diretto con la struttura ospitante conoscendo il tutor esterno, ovvero la persona che lavora presso l’istituto e che lo guiderà lungo tutto il percorso. A quel punto il ragazzo dovrà firmare il Patto formativo, ovvero un documento con cui si impegna a rispettare le norme antinfortunistiche, di comportamento e le norme in materia di privacy e di sicurezza sul lavoro inerenti alla struttura scelta.
Alternanza scuola lavoro: sviluppo del percorso e valutazione finale
Durante lo sviluppo vero e proprio dell’alternanza scuola lavoro, lo studente deve tenersi in contatto sia col tutor scolastico sia con quello dell’azienda e ha l’obbligo di documentare le proprie attività sull’apposito libretto fornito dalla scuola. Finito il programma, la scuola e l’azienda valuteranno lo studente e gli forniranno un Certificato delle competenze che riconosce quali livelli di apprendimento ha raggiunto rispetto a quelli indicati nel Piano formativo. Ma non finisce qui: lo studente dovrà descrivere il percorso effettuato durante l’Esame di Maturità presentando una relazione finale.
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