L’Amleto di William Shakespeare è una delle tragedie più conosciute e belle del drammaturgo inglese e sicuramente i vostri insegnanti vi proporranno di leggerla, studiarla e commentarla. Noi vi consigliamo di farlo, ma se siete indietro con i compiti, vi aiutiamo ad analizzare questa famosa tragedia, divenuta celebre soprattutto per il monologo “Essere o non essere, questo è il problema”. In questa sezione troverete la trama di quest’opera, ma anche i nostri preziosi link ai riassunti dettagliati in italiano e in inglese, l’analisi dei personaggi e un commento al monologo e alla tragedia.
Per approfondimenti, leggete: Shakespeare: opere, vita e riassunti
AMLETO: TRAMA BREVE
Amleto è una delle tragedie più note di William Shakespeare. La trama si sviluppa a Elsinore in Danimarca, dove il fantasma del defunto re, ucciso dal fratello Claudio che lo ha sostituito sul trono e soprattutto ha sposato sua moglie, appare al figlio Amleto chiedendo di essere vendicato. Amleto, in preda a mille dubbi, cerca inizialmente di scoprire la verità facendosi credere pazzo, ma gli atteggiamenti folli di Amleto mettono in allarme sia suo zio che la madre. Il ciambellano Polonio crede che sia causata dall’amore per Ofelia, sua figlia, ma Amleto la respinge. Approfittando di una compagnia di attori, invitata per sollevare il morale del giovane, Amleto inscena con loro un dramma in cui si rappresenta un omicidio simile a quello avvenuto. L’interpretazione sconvolge il re, che interrompe la recita.
Per Amleto è tutto chiaro: la colpa della morte del padre è di Claudio. Decide quindi di rivelare tutto alla madre, ma per errore uccide Polonio. Il re, fuori di sé, decide di inviare Amleto in Inghilterra con due amici, ordinando loro di ucciderlo all’arrivo. Sulla nave Amleto scopre la verità e torna indietro. Di nuovo in Danimarca, scopre che Ofelia si è suicidata dal dolore per la morte del padre e per il rifiuto d’amore di Amleto. Laerte accusa Amleto della morte di suo padre Polonio e sua sorella Ofelia e approfittando della sua rabbia e del desiderio di vendetta, Claudio organizza un duello tra i due, cercando un modo per uccidere Amleto.
Mette così del veleno in una coppa di vino che però sarà bevuta per errore dalla madre di Amleto, che morirà. Durante il duello, Laerte e Amleto si feriscono con spade avvelenate, segnando la loro fine: prima di morire però, Amleto riuscirà a vendicare il defunto padre uccidendo Claudio.
Per approfondimenti, ecco i link al nostro riassunto sia in inglese che in italiano:
AMLETO: I PERSONAGGI
Per una comprensione della tragedia non possiamo trascurare l’analisi dei personaggi e dei loro aspetti peculiari:
- Amleto: è il protagonista della tragedia e principe di Danimarca, figlio della regina Gertrude e del defunto re Amleto e nipote dell’attuale re Claudio, suo zio. Amleto è un personaggio malinconico, indeciso, cinico e molto amareggiato dagli intrighi di suo zio e sua madre per impossessarsi del potere. È un personaggio enigmatico e ambiguo, dilaniato lungo tutta la trama da conflitti interiori tra paure, indecisioni, vita e morte.
- Claudio: è l’attuale re di Danimarca, zio di Amleto e suo antagonista; è un ambizioso uomo politico, guidato dalla sua sete di potere e senza scrupoli; mostra ogni tanto segni di umanità, come il suo amore per Gertrude, che sembra sincero. È ambizioso e crudele, e soprattutto manipolatore. Alla fine ordisce il piano che avrebbe dovuto uccidere Amleto: un calice avvelenato durante un duello con una spada avvelenata. La spada avvelenata ucciderà Amleto, ma il calice si riversera contro il nuovo re e sua moglie.
- Gertrude: regina di Danimarca e madre di Amleto, ora sposata con Claudio. Gertrude ama profondamente il figlio, ma è comunque una donna debole. Non si capisce se sia coinvolta nel complotto nei confronti del padre di Amleto o sia stata travolta dagli eventi.
- Polonio: ciambellano di Elsinore, padre di Laerte e di Ofelia.
- Ofelia: figlia di Polonio, di cui Amleto è stato innamorato. Impazzisce per il dolore quando il padre muore per mano di Amleto e terminerà la sua esistenza affogandosi in un corso d’acqua e scatenando l’ira del fratello Laerte che si vendicherà uccidendo Amleto.
- Laerte: figlio di Polonio e fratello di Ofelia. È un giovane molto impulsivo. Trascorre molto tempo in Francia e duellerà contro Amleto per vendicarsi.
Personaggi secondari nell’Amleto
- Orazio: amico di Amleto, compagno di studi presso l’università di Wittenberg. Orazio aiuta Amleto nella scoperta della verità e gli rimane fedele per tutta la tragedia. Quando Amleto muore, Orazio rimane in vita per raccontare la storia di Amleto.
- Fortebraccio: principe di Norvegia, il cui padre è stato ucciso dal padre di Amleto, che vuole attaccare la Danimarca per vendicare la morte del padre.
- Il fantasma del re: lo spettro del padre di Amleto sostiene di essere stato assassinato da Claudio e invita Amleto a vendicarlo. Amleto ipotizza che lo spettro potrebbe essere il diavolo stesso, che vuole ingannarlo e fargli commettere un omicidio. La questione su chi sia il fantasma e da dove venga non viene mai svelata.
- Rosencrantz e Guildenstern: due cortigiani ex amici di Amleto, che vengono convocati da Gertrude e da Claudio per cercare di scoprire il motivo dello strano comportamento di Amleto.
- Osric: il cortigiano stolto che chiama Amleto al suo duello con Laerte.
- Voltimand e Cornelius: cortigiani che vengono inviati in Norvegia per convincere Fortebraccio a non attaccare la Danimarca.
- Marcello e Bernardo: le due guardie che per prime vedono il fantasma del sovrano camminare sui bastioni del castello. Marcello è presente quando Amleto incontra per la prima volta il fantasma.
- Reynaldo: servo di Polonio, inviato in Francia per controllare e spiare il figlio Laerte.
AMLETO: ANALISI E COMMENTO DI ESSERE O NON ESSERE
Da secoli l’Amleto continua a stupire ed affascinare i suoi lettori anche per l’attualità dei temi trattati nei suoi monologhi. Il suo celebre discorso che inizia con “essere o non essere…” , è probabilmente la pagina più citata della storia della letteratura. Ecco un’analisi in generale della tragedia e il commento del famoso monologo per la sua compresione.
Siamo nell’atto III scena I: Amleto entra sul palco credendo di essere solo ma in realtà è spiato da Polonio e dal Re Claudio che vogliono osservare il suo comportamento con la giovane Ofelia. Amleto inizia il suo monologo con le parole “To be, or not to be, that is the question” Essere, o non essere, questo è il dilemma, e fin dalle prime battute il discorso del principe sembra raziocinante ma allo stesso tempo carico di dubbi. Il protagonista dà vita ad un dibattito interiore sugli svantaggi e i vantaggi dell’esistenza e sulla opportunità di togliersi la vita, riferendosi in particolar modo alle persone scoraggiate dalla stessa esistenza che vivono. Amleto ritiene che gli svantaggi del vivere superano i vantaggi, ma è anche conscio che l’atto in sé, il suicidio, è condannato come peccato mortale dalla chiesa. Il punto cruciale del suo pensiero interiore è questo: vivere o morire, agire o non agire?
Il giovane si strugge facendosi queste domande, perché non sa se scegliere di agire o non agire e presenta due posizioni a sostegno: da un lato un atteggiamento che gli suggerisce di sopportare tutto il male e le sfortune che gli capitano, e dall’altra la scelta, vista quasi come salvifica, del suicidio, che metterebbe fine a tutte le sue sofferenze. “To Be Or Not To Be” è quindi il dubbio di Amleto mentre medita sulla vita e sulla morte, tra l’essere (vivi) e il non essere, in quanto la vita è , presentata da Amleto come una battaglia fatta di pene e supplizi. La morte rappresenta l’unica salvezza, ma affrontarla comporta coraggio, perché significa sfidare l’ignoto e le proprie paure. Da qui l’incertezza: vivere o morire? Agire o tollerare? Uccidersi potrebbe essere un modo di ottenere il non essere, se non fosse che Amleto teme le conseguenze del suo gesto, vietato o comunque pieno di incognite.
Va da sé che l’espressione “dubbio amletico”, ormai diventata di uso comune, si riferisce alla indecisione del principe di Danimarca di suicidarsi o meno. La chiave dell’intero monologo e dell’agire di Amleto, che rinuncia al suicidio, si trova in un’altra notissima citzione dell’Amleto: “life is bad, but death might be worse”: la vita è male, ma la morte potrebbe essere peggio. Il monologo di Amleto è interrotto da Ofelia che sta dicendo delle preghiere. Amleto si rivolge a lei come una ninfa, come spesso si usava nelle corti rinascimentali, ed in questo momento di intensa riflessione, implora la gentile Ofelia di pregare per lui.
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(Foto: Hamlet, courtesy of Medusa Film)
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