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Babbagigi: cosa vuol dire

Cosa vuol dire babbagigi: scopriamo insieme il significato del termine, la sua etimologia e i possibili campi di utilizzo.
Babbagigi: cosa vuol dire
Cosa vuol dire babbagigi: scopriamo insieme il significato del termine, la sua etimologia e i possibili campi di utilizzo.

Per la serie parole “strane” e dove trovarle, eccone una poco conosciuta: babbagigi. Nome particolare che cela un significato, invece, piuttosto comune. Scopriamone di più.

Significato della parola babbagigi

Il significato del termine babbagigi – dall’arabo habb ‘azīz (mandorla buona), per quanto riguarda l’etimo – indica la pianta meglio nota come Cipero (nome scientifico Cyperus esculentus) ed i suoi frutti, ovvero tuberi dolciastri, molto simili a castagne, largamente utilizzati nella preparazione di bibite. Conosciuta anche con il nome dolcichini, le sue radici producono tubercoli radicali commestibili da cui si ricava anche un olio.

Più nello specifico, si tratta di una pianta rustica, che raggiunge i 40-50 centimetri di altezza e caratterizzata da un sistema radicolare rizomatico, nel quale si formano appunto i tuberi commestibili detti zigole dolci, chufa, zizzole di terra, bagigi, bacicci o mandorle di terra.

La pianta cresce spontanea nelle regioni a clima temperato, tropicale e subtropicale, dove viene anche coltivata per i suoi numerosi impieghi e le proprietà benefiche.

Ricette con i babbagigi

Una volta raccolti, questi preziosi tuberi vengono lavati ed essiccati, quindi venduti per la preparazione dell’orzata, bevanda rinfrescante tipica del litorale sudorientale spagnolo dove è nota con il nome di horchata.

I babbagigi possono tuttavia essere consumati esattamente come le noci o le mandorle, sebbene piuttosto duri. La loro farina può essere utilizzata in ricette dolci e salate da non sottovalutare. Si può unire, ad esempio, all’impasto di crostate e torte, ma anche come base per piadine diverse dal solito.

Valori nutrizionali dei babbagigi

I babbagigi sono apprezzati per l’interessante quadro nutrizionale, che li rende particolarmente ricchi di proteine vegetali facilmente digeribili, sali minerali (tra cui potassio, magnesio, calcio e ferro), acidi grassi insaturi, vitamine ed antiossidanti.

Grazie al loro elevato contenuto di fibre insolubili, i babbagigi aiutano quindi i diabetici a tenere sotto controllo il livello degli zuccheri nel sangue e favoriscono il transito intestinale. L’acido butirrico in essi presente svolge invece una funzione protettiva sulla mucosa intestinale, specialmente contro il cancro al colon e al retto, mentre gli antiossidanti proteggono dai radicali liberi e quindi dall’invecchiamento cellulare. I babbagini, vale la pena sottolinearlo, presentano infine un ridottissimo contenuto di grassi e sono naturalmente privi di glutine e colesterolo.

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