Clamorosa decisione del Tar della Campania, che potrebbe creare un precedente in grado di sconvolgere le normative scolastiche. Le troppe assenze non sono un buon motivo per bocciare un alunno perché a contare è il profitto dello studente.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato ragione ad uno studente iscritto alla 5 ? H del liceo scientifico statale “Francesco Sbordone” di Napoli e bocciando (il proprio caso di dirlo) sia la dirigenza dell'istituto che il Miur, costituitosi in giudizio.
Il ragazzo, il 9 giugno scorso, non era stato ammesso all'esame di Stato per le troppe assenze. Le normative in tal senso dicono che 'Ai fini della validità dell’anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale', ma anche che 'per casi eccezionali le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe'.
I giudici hanno ritenuto che il ragazzo andasse promosso per non aver riportato alcuna insufficienza. 'La presenza scolastica è presupposto fondamentale per un corretto apprendimento', ma il ragazzo 'appare indubbiamente idoneo al passaggio alla classe superiore per quanto riguarda il profitto, contraddistinto dall’assenza di insufficienze'.
Il Tar campano ha invitato i docenti a ridiscutere l'ammissione, o meno, dell'alunno 'senza tener conto del numero di ore quale ragione impeditiva ai fini del passaggio alla classe successiva'. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza.