BONUS 500 EURO PER LA FORMAZIONE – Forse non tutti gli studenti sanno che tra poco uno dei loro professori potrebbe entrare in classe con un tablet o uno smartphone nuovo di zecca. Fin qui niente di strano se non fosse per il fatto che questi due oggetti del desiderio per moltissimi ragazzi potrebbero essere acquistati con i soldi del Ministero. Spieghiamoci meglio: ogni anno il Miur stanzia un budget per l’autoformazione dei docenti e quest’anno, per la prima volta, ai prof spetteranno 500 euro che arriveranno loro direttamente sul conto corrente sotto forma di “erogazione straordinaria”. In altre parole: ognuno è libero di spendere la cifra come meglio crede per migliorare la sua prestazione a scuola.
500 EURO PER COMPRARE SMARTPHONE E TABLET? Cosa faranno i prof italiani con questi 500 euro in più? Stando a quanto riportato da Tecnica della Scuola, in molti starebbero pensando di acquistare un tablet, un PC o addirittura… uno smartphone! Avete capito benissimo: alcuni dei vostri docenti potrebbero pensare che un cellulare potrebbe in qualche modo aiutarli a migliorare le loro lezioni. Ovviamente non mancano le polemiche. Acquistare un telefonino è davvero necessario? L’ultima parola, però, non è ancora detta.
BONUS 500 EURO: COSA DICE IL MIUR? Il bonus, infatti, non è spendibile del tutto liberamente dato che occorre seguire quanto previsto dalla Legge 107 del 2015 secondo cui la cifra: “può essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.
Insomma, la questione smartphone si trova in una sorta di vuoto normativo che il Miur dovrebber colmare con un apposito decreto nella prossima Gazzetta Ufficiale.
Voi cosa ne pensate? Il Ministero dovrebbe imporre criteri di utilizzo più restrittivi?