Campus Party Connect: il talk di Gianluca Nicoletti
È stato uno forse uno dei momenti più creativi di Campus Party Connect quello rappresentato dal talk di Gianluca Nicoletti dedicati ai talenti inespressi. Un vero e proprio scambio fra il giornalista e scrittore e i 500 ragazzi delle scuole superiori che partecipano alla cinque giorni di alternanza scuola lavoro. Un modo di fare formazione che è partito dal dialogo, che ha dato vita a un vero e proprio dibattito durante il quale i protagonisti sono stati i ragazzi. Adeguatamente stimolati dallo stesso Nicoletti, che ha parlato di talento, di studio, di valori.
Gianluca Nicoletti si racconta a StudentVille
Sullo sfondo, l’esperienza di Cervelli Ribelli, il progetto di cui è fondatore e che ha il preciso scopo di diffondere la cultura della diversità. «Senza cervelli ribelli – racconta ai ragazzi – non avreste Internet, Facebook, il Mac». Ricorda, diciamolo, il famoso “Stay Hungry, Stay Foolish” di Steve Jobs (che, a sua volta, stava parlando con gli studenti, in quel caso gli universitari di Stanford). Ma Nicoletti in realtà ai ragazzi non fa un vero e proprio discorso, ma propone stimoli di conversazione che si risolveranno, alla fine, in un ampio e partecipato dibattito, concentrato sul tema: di che cosa avete paura? Le risposte sono abbondanti, e diverse fra loro: ci sono paure relativamente classiche, come quella di prendere l’aereo, e altre invece più personali, come la paura di sbagliare. Altre ancora con una caratterizzazione sociale (la paura della polizia). Qui possiamo inserire una considerazione che Nicoletti propone nel corso del suo talk, che riguarda sempre il concetto di cervello ribelle. Che «non è violento, non protesta. La vera rivoluzione – spiega lo scrittore – la farete se avrete la consapevolezza di valorizzare e conoscere la parte ribelle del vostro cervello, e saprete dare spazio ai cervelli ribelli che vi capiterà di incontrare». Un concetto che gli chiediamo di approfondire ai microfoni di Studentville: «cervelli ribelli significa avere il coraggio di esprimere i propri pensieri, anche quelli infelici, o che ci spaventano. E anche quelli impopolari, anzi soprattutto quelli impopolari».
Un momento formativo, dedicato a ragazzi che partecipano a Campus Party Connect come esperienza di alternanza scuola lavoro. E che nei cinque giorni di svolgimento dell’evento, dal 17 al 21 dicembre, sono alle prese con un gioco a squadre, che stimola le capacità creative e relazionali, e con l’obiettivo di mettere a punto, insieme al team, un progetto di business. Un evento quindi focalizzato, oltre che sulle tecnologie del presente e del futuro, sulle caratteristiche degli aspiranti startupper. I ragazzi sono stati invitati anche in altri momenti a spiegare come vorrebbe cambiare il mondo. Un atteggiamento visionario che Nicoletti condivide, come proposta culturale per i giovani. Quali sono gli strumenti che si possono proporre ai giovani in questo senso? «Io chiacchiero molto, magari non cambio niente ma porto a casa la minestra ogni sera, e in questo modo cambio il mio mondo individuale. Poi, lascio dei semi delle mie follie nelle menti degli altri. Questo è un modo di cambiare il mondo. In realtà, direi che possiamo cambiare i cervelli, non il mondo. Mettendo germi di follia nelle teste delle persone sagge».