COMMENTO ROSSO MALPELO- La novella di Verga Rosso Malpelo fa parte della raccolta di Vita dei Campi, 8 novelle impresse di Verismo, che raccontano la realtà attraverso la letteratura. Ti servono delle dritte per un commento? Ti aiutiamo noi in questo articolo potrai trovare non solo gli elementi utili per fare il tuo commento personale a Rosso Malpelo, ma anche le tematiche principali!
Se hai bisogno di un ripasso generale sull'autore, ecco la biografia e il pensiero di Giovanni Verga
(Foto: Edizioni La Spiga)
ROSSO MALPELO COMMENTO: – La novella narra la storia di un ragazzo maltrattato da tutti che vive una vita ai margini, non amato persino dalla madre e dalla sorella. Ha i capelli rossi, nessuno sa come si chiama, così gli viene dato questo nomignolo tutt’altro che simpatico: secondo la tradizione siciliana chi ha i capelli rossi è una persona cattiva. Verga non si fa portavoce della credenza popolare diffusa, è solo uno che riporta la realtà delle cose. In più il ragazzo è veramente discriminato e lui stesso tratta male tutti, avvalorando la tesi di chi lo crede malvagio. La cattiveria sarà l’unico sentimento a coinvolgerlo soprattutto dopo la morte del padre, l’unico capace di volergli un po’ bene. Questa perdita lo sconvolge:
“Dopo la morte del babbo pareva che gli fosse entrato il diavolo in corpo, e lavorava al pari di quei bufali feroci che si tengono coll’anello di ferro al naso. Sapendo che era malpelo, ei s’acconciava ad esserlo peggio che fosse possibile, e se accadeva una disgrazia, o che un operaio smarriva i ferri, o che un asino si rompeva una gamba, o che crollava un pezzo di galleria, si sapeva sempre che era stato lui; e infatti ei si pigliava le busse senza protestare, proprio come se le pigliano gli asini che curvano la schiena, ma seguitano a fare a modo loro”.
Malpelo, però, è esso stesso parte del sistema, in cui è dentro fino al collo: lui è sfruttato e malmenato, ma anche lui si comporta malamente, picchiando e inveendo, quando conosce Ranocchio, un ragazzino che lavora nella stessa cava di rena. È l’unico modo che conosce per rapportarsi agli altri esseri umani. Da oppresso, diventa egli stesso oppressore di Ranocchio:
“Ora lo batteva senza un motivo e senza misericordia, e se Ranocchio non si difendeva, lo picchiava più forte, con maggiore accanimento […]”. Malpelo vive in un sistema perverso e distorto e lui stesso, con la sua cattiveria è artefice del proprio destino. è un reietto, abbandonato da tutti, persino dalla madre. Non ha amici su cui contare, è solo. Quella di Malpelo è una tragedia sorda, senza vinti né vincitori: è vittima del sistema e anche di sé stesso. È senza alternativa tant’è che:
“[…]Prese gli arnesi di suo padre, il piccone, la zappa, la lanterna, il sacco col pane, e il fiasco del vino, e se ne andò; né più si seppe nulla di lui […]”.
La storia di Rosso Malpelo finisce così, con il ragazzo disperso nella cava. temi principali della novella sono lo sfruttamento minorile, la disumanizzazione, l'infanzia negata. Il periodo storico in cui è ambientato il racconto è quello dell'industrializzazione italiana, che vide il nord migliorare molto a livello economico e sociale mentre il sud rimaneva arretrato e fortemente rurale. Malpelo lavora duramente, e infondo non è mai stato un bambino, non ha potuto giocare e vivere la sua infanzia. Anzi, a causa dei suoi capelli è vittima di pregiudizio.
COMMENTO BREVE ROSSO MALPELO: LO STILE DI VERGA- Il linguaggio usato da Giovanni Verga si rifà perfettamente allo stile del Verismo: semplice e popolare, adatto a descrivere una realtà come quella siciliana. Ci sono però delle novità nel modo di narrare, che si notano sin dall'incipit di Rosso Malpelo: "Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone" Si nota come siano parole superstiziose legate a credenze popolari: è la voce del popolo a descrivere Malpelo, è un punto di vista diverso da quello colto e acculturato di Verga. E' la realtà siciliana o sono i minatori della cava in cui lavora Malpelo a narrare tutta la vicenda. Di conseguenza anche il linguaggio non è quello dello scrittore, ma è un linguaggio carente, intervallato da modi di dire, paragoni, proverbi e imprecazioni. Inoltre è scorreto ed elementare.Verga, è uno spettatore che non può intervenire sulla psiche o le vicende, o ancora, sulle sorti dei protagonisti.
TEMATICHE ROSSO MALPELO –Verga si serve della trama della novella per raccontare una questione ben presente all’opinione pubblica del tempo: il lavoro minorile, cui il Parlamento aveva provato inutilmente a porre rimedio con un’apposita legislazione nel 1879. È una necessità di denuncia ma anche di raccontare la realtà siciliana di quel periodo storico. Narrare la vita di Rosso Malpelo è, per Verga, denunciare la realtà così come è: negativa, disperata. Fa un racconto lucido delle condizioni di vita dei cavatori e delle brutture della vita lavorativa, soprattutto quando a lavorare è un ragazzo. Un' altra tematica importante legata del resto a quella dello sfruttamento del lavoro minorile, è quella della sopraffazione del più debole, ovvero la legge della sopravvivenza in un mondo di brutale cattiveria, dove vince chi è più forte o più cattivo: Malpelo è un oppresso ma è anche carnefice, è maltrattato ma maltratta. Non ha aspettative e non conosce la speranza, e vive e scompare, in un mondo dove non c'è spazio per l'umanità.
RIASSUNTO ROSSO MALPELO- Se hai bisogno di studiare la novella, ma non hai letto ancora il libro, ecco un riassunto di Rosso Malpelo. Ti aiuterà a ripassare velocemente e magari ti farà venire voglia di leggere la novella verista di Giovanni Verga: Riassunto Rosso Malpelo
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