Tutto quello che c’è da sapere sul termine apolide: definizione ed etimologia di un vocabolo appartentente alla lingua italiana.
Etimoligia e significato di apolide
Dal greco ápolis, composto di a, senza (privativo) e pólis, città, stato, l’aggettivo apolide designa colui che non ha cittadinanza in alcuno stato e quindi giuridicamente senza patria. Nello specifico, secondo quanto sancito dalla Convenzione di New York del 28 settembre 1954, con il termine si indica: “(…) una persona che nessuno Stato considera come suo cittadino per applicazione della sua legislazione”.
Il diritto della persona alla nazionalità è un diritto fondamentale (riconosciuto all’articolo 15 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo), tuttavia l’apolide è un individuo che nessuno Stato considera come suo cittadino e al quale, di conseguenza, non viene riconosciuto il diritto alla nazionalità, né assicurato il godimento dei diritti ad essa correlati.
Come si diventa apolide
Si diviene apolidi “per origine”, quando non si è mai goduto di cittadinanza (ad esempio se si è figli di apolidi o se si è impossibilitati a ereditare la cittadinanza dei genitori); oppure “per derivazione”, qualora si perda la cittadinanza di origine, senza contestualmente assumerne un’altra. La cittadinanza può essere annullata dallo Stato per ragioni etniche, di sicurezza o altro, oppure la si può perdere, per rinuncia volontaria o quale perdita di privilegi acquisiti in precedenza (come, per esempio, la cittadinanza acquisita per matrimonio).
A sua volta, l’apolidia può assumere due differenti forme: quella di coloro che ottengono riconoscimento del proprio stato di apolidi da parte del paese di accoglienza, che garantisce loro, così, l’accesso a documenti e diritti, tra i quali l’assistenza sanitaria, e quella di coloro che, pur essendo apolidi nei fatti, non lo sono secondo la legge. Privo del riconoscimento ufficiale del proprio status, l’apolide va quindi incontro a difficoltà nell’accedere alle cure sanitarie e agli studi; non ha accesso all’assistenza sociale, né al mercato del lavoro; non ha libertà di movimento e vive in una situazione di perenne irregolarità di soggiorno.
Secondo i dati dell’UNHCR, nel mondo sarebbero almeno 10 milioni le persone senza nazionalità. Nella sola Europa sarebbero presenti circa 600mila apolidi, mentre in Italia si stima siano 15mila, per la maggior parte provenienti dall’ex Jugoslavia, Palestina, Tibet, Eritrea, Etiopia, e dai paesi ex Urss.
Sinonimo di apolide
A quanto premesso, sinonimi di apolide possono essere considerati i termini errante, nomade, ramingo, sradicato, senza patria, zingaro, girovago. Contrari di apolide sono, invece, cittadino.
L’accento nella parola apolide cade sulla o. Si tratta di una parola sdrucciola con l’accento grave che cade sulla terzultima sillaba.
Apolide, il Festival
Un cenno merita l’omonimo Festival, che si svolge da qualche anno a questa parte in provincia di Torino.
Il Festival Apolide viene considerato da molti come un’occasione di puro svago e di stacco dalla frenesia della città, totalmente immersi nel verde, nell’area naturalistica di Pianezze di Vialfrè alla presenza di dj e band nazionali ed internazionali.
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