Pleonastico: significato
Il termine pleonastico deriva dal greco “pleonastikós”, a sua volta derivato di “pleonasmos” che significa “eccesso, sovrabbondanza”. Possiamo quindi affermare che l’aggettivo pleonastico indica espressioni, azioni e comportamenti che si ritengono inutili, superflui e non necessari e di cui si può fare a meno. Il pleonasmo costituisce anche, una specifica figura grammaticale o retorica, che viene utlizzata per enfatizzare una frase connotandola di maggiore intensità, forza, chiarezza, efficacia o eleganza come ad esempio: scendere giù, entrare dentro, uscire fuori, salire sopra, a me mi, ecc. Spesso presenti nel linguaggio colloquiale, gli elementi pleonastici, non rappresentano una violazione palese delle regole grammaticali, mentre è bene evitarle nel linguaggio formale scritto, soprattutto in testi di ambito lavorativo (quali mail, comunicazioni aziendali interne o al cliente) . L’aggettivo pleonastico invece, viene utilizzato nel linguaggio forbito, per indicare situazioni o azioni superflue, vediamo alcuni esempi:
- le tue argomentazioni sono pleonastiche;
- Questa parte dell’elaborato è pleonastica, meglio eliminarla;
- la tua è una puntualizzazione pleonastica;
- a questo punto, il tuo contributo sarebbe pleonastico;
Pleonastico: sinonimi e contrari
La parola Pleonasmo è attestato nell’italiano scritto a partire dalla prima metà del Cinquecento, mentre l’aggettivo Pleonastico entra nell’italiano scritto più tardi, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Vediamo di seguito quali possono essere i sinonimi e i contrari.
Sinonimi
- inutile, ovvio, scontato, superfluo, sovrabbondante, inutile, eccedente e ridondante
Contrari sono invece:
- utile, indispensabile, essenziale e necessario.