Crisi di governo: dove eravamo rimasti
La crisi di governo, scatenata dalle dimissioni Renzi di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto, è arrivata ad un punto molto critico. Dopo aver ottenuto la maggioranza in Parlamento, il voto è passato in Senato ma senza la fiducia a maggioranza assoluta che ha ottenuto alla Camera. A Palazzo Madama, l’esecutivo di Giuseppe Conte incassa 156 voti, a cinque lunghezze di distanza dalla fatidica quota 161, ma comunque sufficienti per non essere sfiducia. Per tali motivi Conte si è dimesso lasciando la situazione nelle mani del presidente Mattarella.
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Crisi di governo: le osservazioni di Fico
Il presidente della Camera Roberto Fico ha ricevuto il mandato esplorativo dal capo dello Stato, Sergio Mattarella per la formazione di un nuovo governo, dovrà verificare una maggioranza parlamentare a partire dai gruppi che sostenevano il Conte bis. Il 30 gennaio sono iniziate le consultazioni, che avranno la durata di 4 giorni, dalle quali poi si dovranno trarre le giuste conclusioni; si potrà o pensare ad un Conte ter oppure il capo dello Stato Mattarella potrà formare un altro governo o, come ultima scelta, indire le elezioni.
Crisi di governo: le osservazioni di Fico falliscono
Fallisce l’esplorazione di Fico, il gioco di veti incrociati fra i partiti della maggioranza ha chiuso al Conte ter: fumata nera dunque a un vertice di Matteo Renzi con Dario Franceschini, Vito Crimi e Roberto Speranza. Fico è salito al Colle per riferire al presidente Mattarella, il colloquio è durato circa 40 minuti. Ora si attende l’intervento di Mattarella per sapere la decisione che prenderà.
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