Termine particolarmente utilizzato nell’ambito della psicologia, ecco da dove proviene e cosa nasconde la parola dacnomania.
Etimologia e significato di dacnomania
Il sostantivo femminile dacnomania deriva dal greco ed è composto da dáknein = mordere e il suffisso –mania= follia. Come si deduce dall’etimologia, il termine definisce l’irrefrenabile desiderio o voglia di mordere tutto che caratterizza alcune psicosi, tra cui varie forme di schizofrenia.
Dacnomania in psicologia
Al di là delle possibili cause che stanno alla base della dacnomania, si tratta dunque di un impulso a mordere (persone e/o oggetti) senza alcun motivo apparente, addirittura talvolta finalizzato ad uccidere. La dacnomania non costituisce tuttavia una patologia a sé stante, bensì un sintomo che evidenzia una patologia sottostante, fungendo da campanello d’allarme nel rivelare la presenza di un disturbo della sfera psichica.
Più nello specifico, si stratta di un pensiero, o meglio pulsione ossessiva, come sottolineato dal suffisso –mania, comune a molti termini medici che denotano disturbi mentali, o ossessioni, come nel caso di cleptomania (tendenza impulsiva al furto), ninfomania (morbosa ricerca del soddisfacimento sessuale nella donna), dipsomania (impulso irresistibile a bere qualsiasi tipo di bevanda), oniomania (impulso morboso agli acquisti), piromania (mania incendiaria), sitomania (ossessiva ricerca del cibo) e via dicendo.
Trattandosi di un sintomo facente capo ad un quadro clinico più complesso, la terapia andrà studiata in funzione al tipo di disturbo psichico diagnosticato al paziente, al quale, con tutta probabilità, verrà prescritta una terapia farmacologica.
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