Mentre il DPCM del 5 novembre continua a suscitare parecchie perplessità, ritorna l‘autocertificazione, inserita tra le misure anti Covid previste dal decreto. Il modello di autocertificazione, quindi, torna di estrema attualità, anche perché sarà necessario compilarlo per tutta una serie di ragioni.
DPCM del 5 novembre: a cosa serve l’autocertificazione
Il modulo dovrà essere portato con sé ed esibito qualora venga richiesto in sede di controllo. Da questi, che verranno eseguiti a campione, potranno scaturire delle denunce nel caso in cui non si riesca a dimostrare quanto dichiarato nel modulo stesso.
L’autocertificazione dovrà essere debitamente compilata in ogni sua parte recando i dati anagrafici e le motivazioni che stanno alla base dello spostamento oltre l’orario del coprifuoco, che è attualmente previsto dalle ore 22 alle ore 5 del mattino. Difatti, il modulo di autocertificazione non servirà solamente nelle zone rosse, bensì in tutta Italia a causa del divieto di spostamento “notturno”. Sarà indispensabile per giustificare il motivo della propria uscita ed evitare serie conseguenze. Il modulo è scaricabile sul sito del Viminale: non cambia rispetto a quello del 24 ottobre.
Stabilite anche le tre zone di contagio (rossa, arancione e gialla, a seconda della gravità) dal 5 novembre bisognerà portare dietro il modulo di autocertificazione qualora si abbia necessità di spostarsi per urgenze, ovvero per «comprovate esigenze lavorative», per «motivi di salute» e per «altri motivi ammessi dalle vigenti normative» nelle regioni appartenti alle zone arancione (per spostamenti in entrata e uscita dalla regione) e rossa (anche per quelli dentro lo stesso comune).
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