Una triste pagina della storia italiana che per molto tempo è rimasta conosciuta da pochi è rappresentata dalle foibe. Nel 2004, il Governo Italiano ha deciso di dedicare il 10 febbraio di ogni anno al “Giorno del Ricordo” in memoria di quanto accaduto; quasi 350mila connazionali sono stati costretti ad abbandonare le terre di Istria-Fiume-Dalmazia per sfuggire alle forze jugoslave, che avrebbero poi annesso quelle parti d’Italia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Foibe: il significato
Per essere chiari e concisi nel darvi il significato esatto della parola dobbiamo partire dalla sua etimologia. Il nome deriva da un termine dialettale utilizzato nell’area giuliana, che deriva a sua volta dal latino e che vuol dire cava, fossa; il più antico documento in cui troviamo il termine è una relazione ufficiale del 1770 scritta da Alberto Fortis, naturalista italiano, che scrisse una serie di libri sulla Dalmazia. Al plurale, invece, questo termine si riferisce agli eccidi commessi dai partigiani jugoslavi comunisti durante e dopo la seconda guerra mondiale; tuttavia, solo una parte di queste vittime è stata occultata nelle foibe, il resto perse la vita in altre circostanze, alcuni in prigione o nei campi di concentramento jugoslavi.
Foibe: la storia
Il massacro delle foibe è un tragico episodio storico legato alla contesa tra italiani e slavi per i territori dell’Adriatico orientale, iniziata dopo la Prima Guerra Mondiale. La situazione degenerò durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, con violenze e uccisioni di italiani da parte dei partigiani jugoslavi, in un contesto di pulizia etnica e vendetta politica. Questi eventi si conclusero nel 1947, con il trattato di Parigi, e il controllo italiano su Trieste fu ristabilito nel 1954.
Foibe: le testimonianze
Esistono diverse testimonianze su quanto avvenne e vogliamo condividerne qualcuna con voi:
- Gino Paoli: il cantante italiano, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera del 21 dicembre 2005, ha ammesso che alcuni suoi parenti siano rimasti vittime delle foibe;
- Don Francesco Bonifacio: fu ucciso a trentaquattro anni, ma rimase nel cuore e nella memoria di chi ebbe la fortuna di incontrarlo;
- Marisa Brugna: questa donna ha raccontato che il padre era stato catturato per essere ucciso, ma si è salvato grazie a un cugino che si era schierato con i partigiani di Tito.
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