Gli aspiranti medici che durante gli ultimi mesi hanno preparato la prova scritta per l’Esame di Stato che li abilita alla professione dopo i 3 mesi di tirocinio pratico, si sono ritrovati a rispondere a test di medicina – pubblicati sul sito del Miur – pieni zeppi di errori, refusi e parole mancanti.
Negli oltre seimila quesiti, inoltre, erano presenti domande e risposte sbagliate senza alcuna base medica. Ma chi prepara questi quesiti? La Commissione Nazionale è composta da 4 professori universitari e 4 medici, il Consorzio Cineca, poi, provvede a riprodurre e stampare le domande che poi verranno studiate dai candidati.
E così tra farmaci antipertensivi “satanici” e cellule “eucaristiche” passando per “ovaje” e “erpes” i futuri medici, nell’esame dello scorso 15 febbraio si sono ritrovati un quesito sull’eutanasia davvero singolare: “il medico che può effettuare o favorire trattamenti diretti a procurare al morte solo su richiesta ripetuta del malato”. Fortunatamente il MIUR ha riconosciuto il modo errato con il quale è stata formulata la domanda ed ha così deciso che “il quesito verrà considerato come risposto correttamente da parte di tutti i candidati”.
A seguito di questi strafalcioni imbarazzanti, un gruppo di medici neoabilitati dell’Università Sapienza di Roma, ha raccolto circa 600 firme di altri neomedici per segnalare gli errori contenuti nelle domande e rispondere alla famosa lettera degli insegnanti che si lamentavano delle gravi lacune linguistiche degli studenti.
“La mela non cade mai lontano dall’albero – scrivono Samantha Pegoraro, Egidio Candela e Pietro Mascagni, i promotori della lettera – il database di quesiti, che porta la firma in calce del Miur, contiene un repertorio di errori di ogni tipo, ignoranti, distratti, pressappochisti, coscienti, forse voluti.” denunciando poi, il “reiterare di anno in anno dello stesso comportamento nonostante le segnalazioni di errore seguite ad ogni concorso”.
Quale soluzione? Gli studenti propongono l’abolizione del quiz per rilanciare una “laurea abilitante” e che faccia concludere il tirocinio con un esame dopo la tesi” o un’abilitazione durante i sei anni di corso.