Il treno ha fischiato: riassunto della novella di Pirandello

Riassunto della novella di Luigi Pirandello: Il treno ha fischiato, una delle novelle più famose dello scrittore siciliano inserita nella raccolta Novelle per un anno.

IL TRENO HA FISCHIATO: RIASSUNTO DELLA NOVELLA DI PIRANDELLO

Hai mai letto la novella di Luigi Pirandello Il treno ha fischiato? Se ancora non lo hai fatto, ti consigliamo di leggerla perché questa storia, che fa parte della raccolta Novelle per un anno, affronta tematiche tipicamente pirandelliane e in particolare mette in scena la falsità di un mondo basato su ciò che appare e non su ciò che è. La novella fu pubblicata sulle colonne del Corriere della Sera del febbraio del 1914. Scopriamone insieme la trama e il riassunto.

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RIASSUNTO IL TRENO HA FISCHIATO PIRANDELLO: IL PROTAGONISTA

Iniziamo quindi con il riassunto de Il treno ha fischiato, novella che ha come protagonista Belluca, un grigio ragioniere, scrupolosissimo sul lavoro ed irreprensibile nella vita privata. È un uomo medio e modesto senza grandi qualità, un contabile dedito al lavoro di ufficio, sottomesso e indifeso e per questo è lo zimbello sia del capoufficio e dei colleghi, che addirittura dei propri familiari.
Il racconto procede a ritroso: il lettore viene a conoscenza di quanto accaduto perché Pirandello affida ai dialoghi tra i colleghi del protagonista il compito di informare il lettore del ricovero di Belluca in un ospedale psichiatrico, perché, preda di un improvviso raptus, urlando che “il treno ha fischiato”, si è scagliato contro il proprio capo ufficio.

RIASSUNTO IL TRENO HA FISCHIATO: BELLUCA SI RIBELLA E VIENE RICOVERATO

Sappiamo quindi da subito che Belluca si è ribellato. Dopo anni di soprusi, battutacce e scherzi di qualunque tipo ai quali non ha mai reagito, una mattina si è presentato in ufficio in ritardo, con un’aria stordita e serafica, e ha trascorso l’intera giornata in maniera inconcludente. L’unica volta che in cui è stato ripreso giustamente dal suo capo per il suo comportamento ha reagito inveendo contro di lui: gridando come un folle e raccontando di un treno che ha fischiato nella notte e che lo ha portato lontano.
Davanti a tutto questo, viene quindi creduto pazzo e portato con una camicia di forza all’ospizio dei matti mentre continua ad imitare il fischio del treno e a raccontare di viaggi in posti lontani. Qui neanche i medici riescono a fornire una spiegazione plausibile e scientifica della sua rabbia esplosa, così si limitano a diagnosticare una encefalite o febbre cerebrale.

RIASSUNTO IL TRENO HA FISCHIATO: LA VERITÀ SU BELLUCA E IL NARRATORE

A questo punto del racconto, conclusa la narrazione a ritroso, si inserisce la voce del narratore che spiega al lettore, in qualità di vicino di casa del Belluca, che tipo di vita questi conducesse.
Cosa c’è quindi dietro le apparenze della vita di Belluca? Se da un lato il clima che il nostro protagonista respira sul posto di lavoro è oppressivo, la vita tra le mura domestiche non è da meno: Belluca deve assistere tre donne completamente cieche, la moglie, la suocera e la sorella di lei e provvedere al mantenimento di due figlie vedove con i loro 7 bambini. Una situazione frustrante e alienante.
Ecco spiegato quindi come dietro le apparenze di una vita serafica, placida e tranquilla, un uomo possa vivere in un inferno dal quale però, a furia di sopportare e di chinare la testa, vuole certamente scappare.
In questa squallida situazione in cui nulla sembrava potesse mutare, quella notte succede qualcosa che cambia tutto, ed è lo stesso Belluca a raccontarlo: il fischio di un treno, una cosa abbastanza banale, lo scuote e gli apre una via di uscita, quando si rende conto che la vita è fatta anche di fantasia e immaginazione. Belluca esce da questa vicenda trasformato perché capisce che estraniandosi di tanto in tanto nel mondo del sogno egli riuscirà a sentirsi meno schiavo di una vita alienata, libero di viaggiare con la fantasia.