Indipendenza della Catalogna: tutta la storia
E’ da un po’ di mesi che si sente parlare dell’indipendenza della Catalogna dalla Spagna, soprattutto nell’ultimo periodo. La questione è sfociata in un vero e proprio scontro politico, giuridico e istituzionale che va ormai avanti da più di 10 anni: c’è stato un referendum, il 27 ottobre è stata dichiarata l’indipendenza e al momento il governo spagnolo ha deciso di applicare l’articolo 155. I membri del governo catalano sono accusati di sedizione e ribellione, ma il giudice spagnolo Pablo Llarena ha respinto la richiesta della procura per un mandato di arresto europeo nei confronti di Carles Puidgemont. Hai le idee poco chiare sull’argomento e vorresti approfondire tutti i passaggi storici che hanno portato la Catalogna a voler essere uno Stato indipendente dalla Spagna? E allora continua a leggere: ti faremo un quadro riassuntivo su tutto quello che c’è da sapere per poter capire meglio cosa sta succedendo… vi terremo aggiornati!
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Catalogna: breve storia della regione spagnola
La Catalogna è una regione storica della Spagna che comprende i Pirenei Orientali, il basso bacino dell’Ebro e una picco zona montuosa tagliata dai fiumi Ter, Ebro e Lobregat. A livello amministrativo si tratta di una comunità autonoma con capoluogo Barcellona. Le province sono 4: Barcellona, Gerona, Lérida e Tarragona. La popolazione è concentrata soprattutto sulla costa e la regione è soprattutto agricola e industriale. Anche il commercio è attivo e il turismo si concentra soprattutto nelle zone di Barcellona e Costa Brava. La Catalogna è abitata fin dall’epoca preistorica, con successivi insediamenti fenici e greci e prospere comunità ispano-romane. Fu poi dominata dai Visigoti e dagli Arabi. Fece poi parte, con i Franchi, della Marca di Tolosa (812). Fu Raimondo Berengario I a dare alla Catalogna un’identità politica e legale. Nel 1137 la Catalogna si unì all’Aragona formando un nuovo regno che ebbe un ruolo davvero importante nella reconquista. Nel 1442 Alfonso IV il Magnanimo conquistò Napoli e impose il dominio aragonese sull’Italia Meridionale e sulla Sicilia. Nel 1472 Giovanni II preparò la successione del figlio Ferdinando, sposato con Isabella di Castiglia, per cui si fusero 3 regni: Catalogna, Aragona e Castiglia. I catalani si ribellarono più volte contro i castigliani e la regione fu repubblicana durante la guerra civile (1936-39). Alla fine del periodo franchista ottenne l’autonomia amministrativa, provvisoria nel 1977 e definitiva nel 1979.
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Indipendenza della Catalogna: le tappe
Nel marzo 2006 il Parlamento spagnolo rinnova lo Statuto Catalano stabilendo che la Catalogna è una “nazione” che si trova all’interno della Spagna. Nello statuto viene inoltre precisato che i cittadini catalani devono e hanno il diritto di parlare le due lingue ufficiali, il castigliano e il catalano. Nel luglio dello stesso anno però Mariano Rajoy, leader del partito popolare, presenta ricorso alla Corte Costituzionale contro lo statuto in quanto costituirebbe una minaccia per l’unità spagnola. La Corte Costituzionale prende una decisione nel 2010 annullando le modifiche del 2006: la Catalogna, insomma, non viene riconosciuta come nazione. Nega quindi l’uso del catalano come prima lingua in ambito amministrativo e della comunicazione. Ciò provoca la reazione di molti catalani, che decidono di scendere in piazza contro la decisione presa dalla Corte. L’11 settembre 2012, giorno della Diada, circa un milione di persone manifestano per le strade di Barcellona al grido di “Catalogna prossimo Stato d’Europa”. Al governo arriva però Rajoy, il quale nega al presidente della Catalogna Arthur Mas, tra le altre cose, l’autonomia fiscale per la regione.
Qualche mese dopo Mas, rieletto presidente, promette di indire un referendum sull’autodeterminazione. Le manifestazioni proseguono l’anno successivo sempre in occasione della Diada, quanto i manifestanti formano una catena umana di 400 km per tutta la regione. Il 9 novembre 2014 viene organizzata una consulta simbolica considerata però illegittima dalla Corte Costituzionale. Partecipa al referendum solo il 36% della popolazione, di cui favorevole all’indipendenza l’80%. Il 9 novembre 2015 iniziano i lavori con cui bisogna arrivare alla completa indipendenza nel 2017: la risoluzione però viene annullata dalla Corte. Il 10 gennaio 2016 Carles Puigdemont, separatista, diventa presidente della Generalitat di Catalogna. Nel giugno 2017 annuncia, nonostante il divieto della governo, un referendum di autodeterminazione per l’1 ottobre. La Corte Costituzione decide di sospendere il decreto sul referendum ma il parlamento catalano approva la legge di rottura, con la quale si stabilisce l’indipendenza della Catalogna in caso di vittoria del sì. La Corte ha sospeso anche questa legge, ma gli indipendentisti hanno fatto di tutto per tornare alle urne e conquistare il loro sì, che oggi suona come un grido di libertà, finalmente raggiunta.
Indipendenza della Catalogna: la decisione finale
Il 27 ottobre 2017 la Catalogna si è dichiarata indipendente a seguito di una votazione a cui hanno partecipato i soli partiti indipendentisti. Il governo di Madrid ha deciso quindi di commissariare la Catalogna e di accusare Puigdemont e altri membri del governo catalano di ribellione e sedizione. Puigdemont è fuggito a Bruxelles, altri invece si trovano in carcere. Il giudice spagnolo Pablo Llarena ha respinto la richiesta della procura per un mandato di arresto europeo nei confronti di Carles Puidgemont, l’ex presidente della Generalitat della Catalogna, che oggi ha lasciato Bruxelles e si trova a Copenaghen per una conferenza.
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