Lo Hobbit: il romanzo che anticipa Il Signore degli Anelli
“Lo Hobbit” è un romanzo fantasy scritto da J. R. R. Tolkien la cui prima pubblicazione risale al 21 settembre 1937. L’opera rappresenta il preambolo al celeberrimo “Il Signore degli Anelli“, pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955. Nell’idea di Tolkien l’intera Saga, composta anche dalla terza opera “Il Silmarillion” pubblicata postuma dal figlio Christopher, doveva abbracciare quattro Ere temporali in cui si divide la subcreazione. Ne “Lo Hobbit”, in cui è descritta la quarta Era, si trovano elementi comuni a tutta la Saga come la famosa Terra di Mezzo, luogo da cui tutte le storie hanno inizio e fine, e l’Unico Anello, che è il tema principale de “Il Signore degli Anelli”.
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Lo Hobbit: trama del romanzo
Protagonista del romanzo è lo hobbit Bilbo Baggins che, convinto dal famoso stregone Gandalf, parte con un gruppo di nani capeggiato da Thorin Scudodiquercia alla ricerca della Montagna Solitaria: è lì che si trova un immenso tesoro sorvegliato dal vecchio e feroce drago Smaug. Il viaggio fin da subito si rivela ricco di insidie, a partire dall’incontro con alcuni Troll da cui riescono a liberarsi grazie all’aiuto dello stregone. Le disavventure non finiscono qui: sempre Gandalf aiuterà i nani a salvarsi dagli Orchi e dai Mannari delle Montagne Rocciose. Bilbo in questa occasione fa la conoscenza della creatura Gollum, al quale riesce a sottrarre un anello magico che rende invisibili. Arrivati nel Bosco Atro, la compagnia viene imprigionata dagli Elfi Silvani ma lo hobbit salverà tutti grazie al potere del suo anello. Successivamente ad Erebor il gruppo di nani trova la porta segreta per entrare nella Montagna Solitaria e Bilbo, dialogando con il drago, scopre che ha una corazza che gli protegge il petto tranne che in un piccolo punto. Smaug sarà poi ucciso da Bard l’Arciere, capo dei ribelli al potere del drago, con una freccia scoccata nel suo unico punto debole. Da quel momento in poi la situazione precipita in quanto ogni ogni popolo ha l’intenzione di accaparrarsi il tesoro ritrovato nella Montagna Solitaria. Ha così inizio la battaglia dei Cinque Eserciti in cui ai piedi della montagna si fronteggiano orchi, Mannari, uomini, elfi e nani. Alla fine la vittoria andrà all’alleanza di uomini, elfi e nani e Bilbo potrà ritornare a casa con un paio di bauli, uno d’argento e uno d’oro. Purtroppo a Hobbiville la situazione non è rosea: lo hobbit, che era stato dichiarato morto, ha perso tutti i suoi averi precedenti e da quel momento in poi verrà considerato come un personaggio strano e poco raccomandabile.
Lo Hobbit: le differenze con il film
Dal romanzo “Lo Hobbit” sono tratti tre film diretti e prodotti da Peter Jackson in Nuova Zelanda: “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” del 2012, “Lo Hobbit – La desolazione di Smaug” del 2013 e “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate” del 2014. Il nucleo principale delle vicende dell’opera di Tolkien e dei film è lo stesso, ma nonostante ciò esistono delle differenze rilevanti che non sono passate inosservate. Jackson ha, ad esempio, inserito dei personaggi che nell’opera scritta non esistono come il temibile orco Azog, che in verità muore almeno 150 anni prima dell’inizio del romanzo, e le figure femminili di Tauriel e Galadriel. Il regista si è preso la libertà di elaborare in modo diverso anche alcuni aneddoti in particolare, come succede nella scena dei troll in quanto nel racconto originale è Gandalf che salva i nani, mentre nel film il merito è di Bilbo. La narrazione è diversa anche per quanto riguarda l’incontro con Smaug: nel romanzo è solo lo hobbit ad incontrare il drago che poi sarà ucciso da Bard, mentre nel film i nani consumano una battaglia spettacolare contro il mostro prima della sua uccisione.
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