Manovra 2019 e Scuola
La manovra 2019, dopo un travagliato iter parlamentare, è ora alla prova dell’attuazione e sembrano davvero tanti anche i cambiamenti per quanto riguarda la scuola italiana e quindi anche le università. “Misure concrete che vanno ad implementare e completare il lavoro iniziato già dall’insediamento del nuovo Ministero”, ha dichiarato in merito il Ministro Bussetti. Nella Manovra in questione infatti sono stati inseriti dei provvedimenti che sono considerati essenziali.
Manovra 2019 e Scuola: cosa cambia per i docenti?
Innanzitutto è stato pensato un nuovo modello di reclutamento dei professori, per evitare le lunghe procedure del precariato nella scuola. Al concorso per l’accesso all’insegnamento potranno partecipare i laureati che hanno sostenuto, all’università, esami di didattica e pedagogia per almeno 24 crediti. Chi vince entra in ruolo e avrà la garanzia del posto nella Regione scelta, ma dovrà rimanerci per cinque anni, a tutela dell’interesse degli alunni alla continuità didattica. Un cambiamento anche per i loro stipendi: ci saranno i fondi necessari per evitare la riduzione degli stipendi dei pubblici dipendenti programmata dal precedente Governo a partire da gennaio 2019. Di questa misura beneficeranno particolarmente anche gli ATA e i docenti della Scuola, visti i recenti scioperi avvenuti proprio per questo motivo.
Per i licei musicali arrivano le risorse per assumere i 400 docenti necessari per la copertura di tutte le ore di strumento; anche il personale educativo dei convitti e degli educandati finalmente potrà entrare in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, grazie alle 290 nuove assunzioni previste. Vengono inoltre istituite le equipe formative territoriali, una task force di 120 insegnanti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occuperanno di coadiuvare le scuole nell’innovazione metodologica e didattica, con particolare riguardo alle nuove tecnologie.
Manovra 2019 e Scuola: cosa cambia per gli studenti?
L’alternanza scuola lavoro è stata rivista e il totale delle ore obbligatorio è stato ridotto a seconda degli indirizzi di studio, ossia 90 ore nei Licei (oggi sono 200), 150 nei Tecnici e 210 nei Professionali (oggi sono 400). Inoltre cambierà nome: si chiamerà Percorsi per le competenze trasversali. Un altro cambiamento riguarda un incremento del tempo pieno, con 2000 posti aggiuntivi nella scuola primaria, inoltre il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche viene aumentato di 174,31 milioni nel 2020 e di 79,81 milioni nel 2021.
Le risorse per le cosiddette cattedre Natta vengono liberate e serviranno, insieme ad altri fondi stanziati appositamente, per assumere circa 1.500 nuovi ricercatori di tipo b. Senza dimenticare che cresce il fondo integrativo statale (+ 10 milioni per il 2019) per la concessione delle borse di studio. Inoltre il Governo stanzia 100 milioni in più, a regime, per finanziare nuovi contratti di formazione per gli specializzandi medici. Vengono incrementate anche le borse per i corsi di medicina generale.
L’Università degli studi di Napoli Federico II istituirà, in via sperimentale, per il triennio costituito dagli anni accademici dal 2019/2020 sino al 2021/2022, la Scuola Superiore Meridionale che organizzerà corsi di dottorato di ricerca, master, ordinari e di laurea magistrale in collaborazione con le scuole universitarie federate e con altre università. Per concludere le imprese verranno incentivate ad assumere giovani laureati con 110 e lode e dottori di ricerca, oppure a trasformarne il rapporto di lavoro a tempo pieno.