Maturità 2022: torna la seconda prova
Sono state diffuse sul web le bozze dell’ordinanza che sono in visione al Consiglio superiore della Pubblica amministrazione in merito alla seconda prova dell’Esame di Maturità 2022. Il 23 giugno ci sarà questa prova – dal valore di un massimo di 20 punti – che sarà diversa a seconda dell’indirizzo scelto, stabilita dalla commissione, le cui domande verranno estratte dal programma di studi dell’ultimo anno. Le discipline saranno ufficializzate a breve, tuttavia, vi sveliamo quali sono le materie che trapelano dalle ipotetiche bozze.
Maturità 2022: quali sono le materie
Al classico sembra ci sarà latino, mentre allo scientifico c’è matematica e Scienze umane nell’omonimo liceo. Per quanto riguarda il linguistico ci sarà Inglese, mentre al tecnico industriale Elettrotecnica e elettronica, Istituto tecnico turistico, discipline turistico aziendali, che è la materia caratterizzante il triennio, per l’Istituto tecnico per geometri, scienza delle costruzioni, al tecnico economico (ex ragioneria) ci sarà Economia aziendale. Verranno confermate? Ricordiamo che non è cambiata la votazione finale che sarà elaborata in centesimi, cominciando dai crediti formativi (dati fino ad un massimo di 40: 12 per il terzo anno, 13 per il quarto anno, 15 per il quinto anno). La prova scritta (7 tracce divise a loro volta in tre tipologie: analisi e interpretazione di un testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità) e l’orale hanno lo stesso punteggio massimo, mentre la lode verrà assegnata solo ottenendo l’unanimità della Commissione.
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Maturità 2022: perché è tornata la seconda prova
Un gruppo di oltre duecento docenti qualche giorno fa ha firmato un appello per chiedere di introdurre di nuovo la seconda prova. Con una lettera scritta i professori hanno chiesto al Ministero dell’Istruzione di cambiare idea su quanto si vociferava per l’esame di maturità: solo tesi di diploma, prima prova di italiano e colloquio orale. “Pensiamo che l’esistenza di una prova scritta delle materie di indirizzo orienti la preparazione degli studenti (e non solo dell’ultimo anno) verso le discipline STEM. Ad oggi i corsi di laurea concernenti dette discipline sono quelli che garantiscono le maggiori opportunità lavorative. Nonostante queste reali opportunità, il numero di studenti che decide di intraprenderle è relativamente esiguo”, faceva sapere Il Corriere della Sera.