Incredibile, ma vera, la storia di Michele Rossini. Ex ferroviere con 32 anni di servizio, ha alle spalle 14 anni di insegnamento da professore di italiano. Di più. Professore di italiano e precario. Vincendo il concorso del 2012 ottiene la sospirata cattedra, gli viene assegnata, ma è troppo tardi. A lui toccherà un anno di prova, poi dovrà dire al mondo del lavoro perché, a 66 anni, lo aspetta la pensione.
"Per me", spiega Rossini in una intervista rilasciata a La Stampa "l'insegnamento è una vocazione. A 19 anni ero iscritto all'Università di Bari, istituto di Glottologia. Mio padre, però, aveva idee differenti e un giorno si presnetò con i moduli per il concorso nelle Ferrovie".
Prove superate e Rossini che diventa ferroviere. "Dopo 32 anni di servizio mi hanno fatto capire che era ora che lasciassi. Come? Semplice. Mi hanno iniziato a far girare. Domodossola, Milano, Bruxelles. Impossibile continuare con quattro figli ed una moglie con problemi di salute".
Michele, però, nel frattempo si laurea e nel 2002, lasciato il posto di ferroviere, inizia ad insegnare. 14 anni di insegnamento. Italiano, storia e tanto precariato. Fino al concorso del 2012. Vinto per la classe A050.
Ieri l'ingresso al Liceo Classico Massimo D'Azeglio di Torino da professore effettivo. Troppo tardi. Gli toccherà l'anno di prova, poi la pensione.