Natale di Ungaretti: parafrasi, commento e analisi - StudentVille

Natale di Ungaretti: la parafrasi della poesia del poeta italiano

Natale, di Ungaretti: parafrasi e analisi completa di commento della celebre poesia di Giuseppe Ungaretti; scopri le nostre utili risorse per lo studio.

NATALE DI GIUSEPPE UNGARETTI: LA PARAFRASI DELLA POESIA DEL POETA ITALIANO

La poesia Natale di Ungaretti non certo si sposa con il clima natalizio del momento: si tratta infatti di un componimento scritto da Ungaretti in piena Prima Guerra Mondiale, precisamente il 26 dicembre 1916, durante la licenza del poeta a Napoli. La poesia compare per la prima volta nel 1918 dell’Antologia della Diana e nel 1919 viene inserita nella raccolta Allegria di naufragi. In Natale Ungaretti esprime la voglia di abbandono e di solitudine, mentre la città di Napoli è pervasa dal calore natalizio.

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POESIA NATALE DI GIUSEPPE UNGARETTI: IL TESTO

Per una memorizzazione più efficace della parafrasi, è bene innanzitutto leggere il testo della poesia:

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade 

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle 

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata 

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono 

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

PARAFRASI POESIA NATALE DI GIUSEPPE UNGARETTI

A questo punto possiamo passare alla parafrasi della poesia Natale di Ungaretti:

Non voglio immergermi nelle strade strette e caotiche, ho molta stanchezza sulle mie spalle. Lasciatemi stare come si fa con un oggetto posato in un angolo e dimenticato. Dentro casa si sente solamente il calore confortevole. Sto con i fugaci cerchi di fumo provocati dal fuoco nel camino. 
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POESIA NATALE DI UNGARETTI: COMMENTO, SIGNIFICATO E ANALISI METRICA

Non ci resta a questo punto che analizzare la poesia dal punto di vista contenutistico e formale. La poesia Natale tratta il momento in cui Ungaretti è ospite a Napoli dall’amico Gherardo Marone, in licenza dal fronte. Nel componimento il poeta esprime la sua avversione verso la realtà bellica ma anche verso la realtà circostante, carica dei festeggiamenti natalizi ma con l’ombra incombente della guerra. Ungaretti non vuole immergersi nelle strade strette, tra la gente di Napoli: la città infatti è caotica, allegra per la festa, in particolare nel centro con i negozi illuminati e le persone che passeggiano. Con l’espressione “Ho la stanchezza sulle spalle” Ungaretti si riferisce alla stanchezza provocata dai mesi trascorsi al fronte: ormai il poeta ha speso tutte le sue energie, dunque non riesce a diversirsi e a stare in compagnia di tutti gli altri. Egli vorrebbe essere abbandonato in un angolo come un oggetto, un qualcosa senza anima e soprattutto senza pensieri: con l’aggettivo dimenticato, Ungaretti chiede di essere lasciato solo, ma soprattutto vorrebbe dimenticare tutto quello che ha vissuto. Preferisce stare dunque dentro casa, al sicuro, confortato dal calore delle pareti, in contrasto con il freddo subito in trincea e che patirà non appena ritornerà sul campo di battaglia. Infatti, il conforto delle mura domestiche è di durata breve: ciò viene messo in risalto dall’espressione “quattro capriole di fumo”, che si riferisce alla fugacità del momento, in quanto la licenza del poeta ha una durata limitata.

Natale di Ungaretti: figure retoriche. Per quanto riguarda le figure retoriche, nella poesia compaiono:

  • metafora: gomitolo di strade
  • similitudine: come una cosa
  • analogia: quattro capriole di fumo

Natale di Ungaretti, metrica. Per quanto riguarda la metrica, la poesia è strutturata in 5 strofe di versi liberi e irregolari. Non è presente la punteggiatura, espediente tipico della poesia ermetica.

  • 900
  • Giuseppe Ungaretti
  • Letteratura Italiana - 900

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