Riassunto Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Christiane Vera Felscherinow
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino è un romanzo pubblicato nel 1978 da Christiane Vera Felscherinow e da due giornalisti, K. Hermann e H. Rieck. Si tratta di un racconto autobiografico in cui viene descritto tutto l’iter che ha portato la protagonista alla tossicodipendenza e alla prostituzione. Dal libro, nel 1981 è stato tratto un celebre film, Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Se devi leggere il libro e non sai come svolgere il riassunto, niente paura: qui di seguito troverai la trama completa.
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Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino: genesi del romanzo
Il romanzo ha origine da una serie di interviste che Kai Hermann e Horst Riek, giornalisti di Stern, fecero a Christiane Vera Felscherinow, testimone e imputata in un processo del 1978 che si è concluso con la condanna per detenzione di droga. Il processo era nato dopo la denuncia di Heinz W., che aveva frequentato alcune giovani prostitute, tra cui Chistiane e una sua amica, Babette. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino viene pubblicato a puntate sul settimanale Stern e fin da subito desta scalpore in tutto il mondo, soprattutto per la giovanissima età dei protagonisti coinvolti nella prostituzione e nella tossicodipendenza e circondati da adulti che ne approfittano. Il libro esce in Germania nel 1979, mentre in Italia arriva nel 1981.
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Trama Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Christiane F. racconta in prima persona la sua storia, segnata dal consumo di eroina. Si tratta di una problematica comune alla fine degli anni Settanta e che coinvolge soprattutto ragazzi giovanissimi. A Berlino lo spaccio di eroina coinvolge ragazzi di entrambi i sessi e ciò alimenta anche il mercato del sesso, nato proprio per sostenere il consumo di droga. I giovani tossicodipendenti sono costretti a vendersi o a rubare tra le stazioni ferroviarie e le metropolitane. La protagonista, Christiane F., si trasferisce con la famiglia da Amburgo a Berlino e cresce a Gropiusstadt, un quartiere-dormitorio nella periferia della città in cui si svolgono le vicende difficili delle famiglie che ci vivono. Il padre di Christiane è alcolista e violento, mentre la madre è assente. I genitori si separano: Christiane vive con la madre e il compagno, mentre la sorella Annette sta con il padre. A 12 anni Christiane e la sua amica Kessi, facendo amicizia con alcuni componenti dell’associazione sociale luterana, iniziano a consumare hashish e LSD. Christiane inizia poi a frequentare il Sound, una discoteca in cui conosce Detlef, di cui si innamora. Qui inizia a fare uso di eroina, prima inalandola e poi bucandosi. Con lei c’è anche Detlef, con cui frequenta la stazione BahnhofZoo di Berlino Ovest, luogo di prostituzione e spaccio. Christiane si dà alla prostituzione e al furto e spesso finisce in prigione con i suoi amici. Tra gli altri personaggi figurano due care amiche di Christiane: Babsi (Babette), la più giovane ragazza tedesca morta per l’eroina (a soli 14 anni), e Stella. Aiutata dalla madre, Christiane cerca di disintossicarsi insieme a Detlef ma, nel momento in cui sembrano aver raggiunto l’obiettivo, i due ricadono nell’inferno dell’eroina. Ciò si ripete più volte e la ragazza viene ricoverata, senza però alcun risultato. Christiane scappa e le morti dei suoi amici Atze, Axel e Babsi la fanno sprofondare nella depressione. Christiane tenta allora un’overdose ma riesce a salvarsi. Nel 1977 la madre la manda a vivere con una zia in un paese di campagna vicino ad Amburgo, lontana dai giri che aveva in città: qui Christiane riesce finalmente ad uscire dal tunnel della droga.
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(Foto: courtesy of 20th Century Fox)
