NOVECENTO DI BARICCO: RIASSUNTO. Leggere è una passione e un divertimento ma qualche volta può capitare che a scuola ti propongano la lettura di un libro, anche di letteratura contemporanea, per poi farne il riassunto. E se questo libro non lo hai letto o non hai avuto tempo per farlo? Nessun problema, ci siamo qui noi a darvi una mano, anche se consigliamo sempre di fare i compiti per la scuola e leggere i libri richiesti. Se però siete proprio in difficoltà, nessun problema: oggi vi proponiamo il riassunto di questo libro che, seppur attuale, è già diventato un classico della letteratura italiana: Novecento di Alessandro Baricco. Prima di iniziare ti diamo qualche informazione necessaria: Novecento è un monologo teatrale di Alessandro Baricco pubblicato nel 1994, scritto perché fosse interpretato da Eugenio Allegri con la regia di Gabriele Vacis. Nel luglio dello stesso anno ne fecero uno spettacolo, debuttando al festival di Asti. Nel 1998 di Novecento è arrivato anche il film: La leggenda del pianista sull’oceano con la regia Giuseppe Tornatore. Sempre nel 1998 Edoardo Bennato si ispira a questo testo per la canzone Sempre in viaggio sul mare nell’album Sbandato. Sul numero 2737 di Topolino del 2008 troviamo anche la versione a fumetti dal titolo La vera storia di Novecento, sceneggiatura di Tito Faraci e disegni di Giorgio Cavazzano. Un libro di successo assolutamente da leggere. Procediamo per adesso con il riassunto.
RIASSUNTO NOVECENTO DI BARICCO: LA TRAMA. Nel Gennaio del 1927 il narratore che ci racconta la storia del pianista Novecento, viene ingaggiato a suonare la sua tromba sul Virginian: su quella nave suona una band musicale e fra questi c'è un grande pianista: Novecento, appunto. Il monologo di Baricco narra la singolare storia di quest’uomo, Danny Boodman T. D. Lemon Novecento che, ancora neonato, viene abbandonato sul piroscafo Virginian, precisamente sul pianoforte della prima classe e trovato per caso da Danny Boodman, un marinaio di colore che gli farà da padre fino all'età di otto anni, quando il marinaio morirà in seguito a una ferita riportata durante una burrasca. L’incontro tra il narratore e Novecento avviene quando quest’ultimo ha ventisette anni: i due diventano amici e la loro amicizia continua anche dopo che il narratore ha abbandonato la nave per farsi una sua vita. Danny Boodman T. D. Lemon Novecento viene descritto dal narratore e amico come un uomo singolare che vive fra mare e pianoforte, e che rivive i desideri e le passioni degli altri tramite la sua musica. Ed è un uomo che impara in fretta, che apprende tutto molto velocemente. La sua esistenza è totalmente dedicata alla sua musica, a causa di una paura di fondo nell’amare e di crearsi delle radici: vivrà e morirà sulla nave, senza aver mai toccato terra. Mai. Il narratore racconta anche un fatto su questo argomento: un giorno, un passeggero, parlando con il musicista, gli narrò che era un contadino che aveva lavorato la terra per tutta la vita, e quando si mise in viaggio notò il mare: non l'aveva mai visto prima. Il contadino rimase impietrito davanti a quella distesa azzurra. Colpito da quelle parole, Novecento decise di provare e scendere a New York, in uno degli scali che la nave faceva per rifornirsi.. Quando scese il terzo scalino però, tornò indietro: la terra era troppo grande rispetto alla sua nave e mai avrebbe potuto viverci.
NOVECENTO DI ALESSANDRO BARICCO: RIASSUNTO. Novecento è descritto come un ragazzo che è un tutt’uno con il suo strumento, che suona così magistralmente tanto che quando un pianista di fama mondiale come Jelly Roll Morton viene a conoscenza della sua bravura s'imbarca subito su quella nave per conoscerlo. Anzi, lo sfida a suon di tasti bianconeri, venendo umiliato dalla maestria di Novecento. Il ragazzo non è unito solo alla musica ma, come abbiamo visto, è un tutt’uno con la sua nave: il narratore racconta che, una volta sceso dalla nave per rifarsi una vita e dopo un po’ di tempo trascorso, ricevette una lettera di Neil O’Connor il quale gli spiegava che, a causa della guerra, la nave non poteva più essere usata e l’avrebbero fatta affondare facendola esplodere. Novecento, così legato a quel posto, tanto da considerarlo l’unico possibile dove vivere, non era intenzionato a scendere e ad abbandonarla. Così, il il trombettista decise di andare lì per spronarlo a scendere e per parlargli, ma quando incontrò l’amico, Novecento gli disse di lasciarlo in pace e di farlo morire con la sua nave. Chiese all’uomo di andare via, che lui sarebbe andato in paradiso con la sua nave, decidendo di esplodere con lei, con il transatlantico che per tutta la vita lo aveva accolto e che aveva custodito i suoi sogni e i suoi timori. Così si conclude la storia di Novecento, del suo talento musicale e della sua nave.
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